Quest’anno nessuno potrà dire che “the thrill is gone“, che Apple non sa più emozionare e non presenta più cose nuove. Troppa grazia, sant’Antonio: c’è una tonnellata di novità. E, scavando nelle informazioni che arrivano a flusso continuo da Cupertino anche dopo il keynote di lancio, ce ne sono sempre di più.
Quelle che seguono secondo noi potrebbero cambiare la vita di un utente Apple. Nel senso: saranno delle belle e interessanti rivoluzioni in sedicesimo che ci porteranno a fare cose completamente nuove o in maniera nuova. Lasciando perdere la transizione da Intel ad Apple Silicon (i processori Axx con architettura ARM) perché per quella ancora c’è tempo.
Apple Clips (iOS)
Le app si moltiplicano sui telefoni. Non c’è verso. E non tanto perché ci sono troppe app da provare (e ce ne sono) ma perché ci sono troppi servizi che vengono basati sull’utilizzo di una app fatta su misura. Tutti fanno la loro app, anche se la maggior parte serve per fare una cosa sola: noleggiare un monopattino in un’altra città, oppure una bici, pagare un locale, un servizio, fare una ricerca in un determinato ambito.
Per tutto questo Apple Clips si preannuncia come una vera rivoluzione: una mini-scheda da dieci megabyte, quindi leggerissima e velocissima da scaricare, che porta la singola funzionalità e che si integra con Apple Pay e Apple Sign-in per avere da un lato rispetto della privacy e dall’altro ridurre il numero di identità che lasciamo in giro. E tra le altre cose: Apple ha ascoltato gli utenti e permette di consolidare account già esistenti dentro Apple Sign-in. Certo, muore parte del discorso legato alla privacy, ma si guadagna in sicurezza e centralizzazione nella gestione degli account. Questo, unito a un portachiavi più intelligente e reattivo, è una vera rivoluzione.
Qualità del sonno e lavaggio mani (watchOS)
Apple Watch prende nuove funzioni. Tra queste c’è la personalizzazione dei quadranti, che gli americani chiamano “faces”, e la loro condivisibilità in vari modi. Speriamo sia possibile arrivare ad avere finalmente dei quadranti fatti su misura in modo tale da poter replicare il funzionamento di un orologio GMT con ciclo delle 24 ore (anche se chi scrive ahimé ne dubita) così come adesso abbiamo (finalmente) un tachimetro.
Invece, le cose importanti sono altre due: l’analisi del sonno, che diventa una cosa zen e che permette di fare una specie di percorso per andare a letto “bene”. Il piccolo watch è con queste cose che diventa sempre più prezioso. Un’altra, speriamo solo congiunturale, è il meccanismo che analizza i movimenti per capire se uno si sta lavando le mani e dà il conto alla rovescia: ottimo per grandi sbadati e ragazzini.
CarKey (iOS)
Chi scrive l’estate scorsa ha guidato per tutto il mese una Tesla Model 3. La macchina americana ha la caratteristica di avere la chiave integrata nel bluetooth del telefono, oltre a una chiave a card da tenere nel portafoglio. La comodità di sbloccare la macchina semplicemente avvicinandosi (e chiuderla semplicemente allontanandosi) è qualcosa di impagabile: sembra fantascienza. Ed è vero che è molto comodo usare il telefonino per gestire le funzioni dell’auto, a partire da aria condizionata e riscaldamento. Ok, quest’ultima parte è per Tesla e basta.
Invece, le auto a partire dall’anno prossimo avranno funzionalità di apertura delle porte usando il chip NFC degli iPhone. E sarà possibile duplicare le chiavi autorizzando altri telefoni, e dando anche livelli di “privilegio” diversi (modalità neopatentati, etc). In questo modo è possibile anche dare il controllo dell’auto ad amici o magari al gestore del garage sotto casa. Non se ne potrà fare a meno, come dei vetri elettrici o del telecomando nelle chiavi. Insomma, ci chiederemo come abbiamo fatto finora.
Scribble (iPadOS)
Certo, andrebbe provato prima. E all’inizio funzionerà con l’inglese e non con l’italiano. Ma Scribble è la cosa più importante successa all’iPad da anni. Più ancora di mouse, trackpad e tastiera, secondo chi scrive. Infatti, diventa possibile trattare in maniera uniforme anche contesti diversi e usare la penna per scrivere su una tavoletta. Se ci pensate, è quello che è successo per millenni. E per chi si chiede se l’iPad sia uno strumento di consumo o creazione di contenuti, ricordiamo che i libri e i quaderni hanno formati analoghi anche se fanno uno una cosa e l’altro l’altra. iPad le fa entrambe e molto meglio.
AirPods Switching
Chi scrive usa quotidianamente gli AirPods Pro. È passato dalle normali alle pro per guadagnare la cancellazione del suono e ha trovato anche una migliore qualità dell’audio. Adesso arriva una novità che elimina un passaggio, peraltro indolore: passare le cuffie dalla connessione con un apparecchio a un altro. Facile farlo ma bisogna aprire la finestra bluetooth (e soprattutto se arriva una telefonata non è sempre praticissimo) e adesso diventa invece automatico. Anche con la Apple TV (e la cosa, diciamocelo, è veramente interessante!). Tra l’altro, la qualità dell’audio delle cuffie diventa potentissima, perché il surround già con la musica avrà un notevole effetto, se la sorgente è compatibile, ma con l’audio di film e telefilm sarà pazzesco. Per questo poter collegare le cuffie AirPods Pro con la Apple TV al volo è una cosa che sembra quasi un paradiso.
Per tutte le altre notizie di approfondimento sull’edizione 2020 della WorldWide Developer Conference potete dare uno sguardo all’interno di questa sezione del nostro sito web. L’articolo riepilogativo delle novità principali della WWDC 2020 è invece qui.