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Recensione Ticwrist GTS, lo smartwatch che misura anche la febbre

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Possibile che per 25 euro ci si possa mettere al polso uno smartwatch capace di fare anche quel che non riesce a fare un Apple Watch? Parliamoci chiaro: non che Apple non ci stia pensando, sono anni che lavora su tecnologie, alcune già brevettate, per far sì che dal polso le persone possano tenere d’occhio la pressione del sangue, magari anche la saturazione e perché no, la temperatura corporea.

Ma se oggi, nel 2020 ancora non c’è un Apple Watch che faccia tutto questo, è chiaro che c’è un motivo. E non stiamo parlando soltanto di certificazioni mediche e neppure di tecnologie. E’ la precisione quella su cui ci si gioca tutto: perché una misurazione sbagliata in ambito sanitario può nascondere un problema della salute che, quando ci si affida ad un dispositivo che promette una certa caratteristica, ci si aspetta di scoprire tempestivamente; o al contrario, potrebbe generare inutilmente panico. Un valore sbagliato può far perdere di credibilità, quindi mercato e pubblico, decretando anche le sorti di una multinazionale che vive con la fiducia dei propri clienti.

Ma torniamo al Ticwrist GTS, uno smartwatch che abbiamo provato nelle scorse settimane e che appunto promette misurazioni incredibili per un dispositivo da polso di questo tipo, per di più ad un prezzo irrisorio, specialmente se raffrontato a quel che appunto promette. Promette, o ci riesce davvero? Ce lo siamo chiesti e se ve lo state chiedendo anche voi, siete nel posto giusto: la risposta è proprio qui.

Una premessa

Per capire se davvero le misurazioni che propone sono valide abbiamo confrontato i valori rilevati dallo smartwatch con quelli ottenuti attraverso uno strumento professionale, un dispositivo medico piuttosto affidabile il cui prezzo è di centinaia di euro, quindi ben al di sopra del costo di questo smartwatch. Abbiamo eseguito le singole misurazioni, contemporaneamente, da entrambi i dispositivi, in modo tale da avere a disposizione un valido confronto su cui basare poi quanto state per leggere.

Per ciascuno dei vari parametri – temperatura, frequenza, pressione e saturazione – abbiamo eseguito dieci misurazioni, in tre diversi momenti della giornata, in due diverse condizioni, a riposo e dopo una leggera attività domestica, sia con il cinturino stretto il più possibile, sia mantenendolo un po’ più leggero ma con la cassa sempre aderente alla pelle, che poi è come indossiamo di solito gli orologi tradizionali.

Recensione Ticwrist GTS, lo smartwatch che misura di tutto

La frequenza cardiaca

Partiamo da un dato che sono in grado di fornire anche altri. Per misurare la frequenza cardiaca basta tenerlo al polso: l’attesa è di circa 10 secondi da quando si attiva la misurazione, che ci è parsa piuttosto precisa: l’errore è di circa 1 battito a riposo, mentre sale a più o meno 3 battiti se proviamo a saltellare sul posto. Margine di errore basso anche subito dopo l’attività fisica. Questo, col cinturino stretto al polso. Col cinturino un po’ più leggero la misurazione è comunque ottima a riposo, mentre sballa completamente durante una piccola attività: qui il margine di errore è anche di più o meno 30 battiti rispetto al dato più affidabile.

La pressione sanguigna

Come farà ad essere abbastanza preciso anche con la misurazione della pressione sanguigna, non sappiamo dirlo. La tecnologia migliore per questo genere di misurazioni, oggi, è ancora quella offerta dai braccioli gonfiabili. Sappiamo però che anche Apple sta lavorando ad un’alternativa altrettanto valida che utilizzi una tecnologia diversa. Qualche che sia il sistema adottato da Ticwrist GTS, non sbaglia poi molto. In questo caso i valori rilevati a cinturino stretto o largo non cambiano, in nessuna delle condizioni fisiche in cui è stato sottoposto alla prova. Il margine di errore è sempre di circa 4-5 sulla massima e di 10-13 sulla minima. Questo significa che per una valutazione molto rapida, questo smartwatch può probabilmente funzionare. Non sappiamo però quale sia il margine di errore in caso di pressione completamente fuori controllo: in queste settimane la nostra per fortuna è stata una salute di ferro.

Recensione Ticwrist GTS, lo smartwatch che misura di tutto

La saturazione del sangue

Anche qui, le sensazioni sono le stesse di quelle che abbiamo avuto con la misurazione della pressione. Il margine di errore è di un punto percentuale, al ribasso sullo smartwatch. Però anche qui, bisogna contestualizzare il dato, soprattutto in questo momento storico in cui strumenti di questo tipo vendono molto per via del fatto che permettono di controllare il funzionamento dei polmoni e possono quindi essere un campanello d’allarme per prendere un’eventuale contagio di coronavirus per tempo.

Chi sta in salute ha una saturazione che oscilla tra il 95% e il 100%: significa che i polmoni stanno lavorando bene. Sotto questa soglia invece c’è una ridotta presenza di ossigeno nel sangue, perciò gli scambi gassosi tra sangue e atmosfera, che hanno luogo a livello degli alveoli polmonari, non stanno avvenendo in modo normale ed adeguato. In casi come questo si fa fatica a respirare. Il Sars-CoV-2 come dicevamo attacca le vie aeree profonde e può provocare polmoniti atipiche molto pericolose. A chi è in isolamento viene chiesto di monitorare a casa l’eventuale difficoltà respiratoria, un possibile preludio di un aggravamento che precede l’eventuale ricovero.

Ecco perché il saturimetro: non permette di stabilire con quale gas è legata l’emoglobina, ma solo la percentuale di emoglobina legata: normalmente l’emoglobina lega l’ossigeno, quindi in sostanza permette di ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue. Normalmente un dispositivo come questo si usa nei reparti ospedalieri e sui mezzi di soccorso in quanto è un dispositivo non invasivo (cioè non è necessario eseguire manovre o analisi che penetrino nei tessuti del paziente) ed è precoce nel riconoscere l’ipossia rispetto alle condizioni di cianosi, permettendo una diagnosi di desaturazione dell’ossigeno prima di gravi complicanze.

L’ipossiemia poi, è tipica di varie malattie: ostruzioni delle vie aeree, anemia, sindrome da distress respiratorio acuto, BPCO, enfisema, malattia polmonare interstiziale, polmonite, pneumotorace, edema polmonare, embolia polmonare, fibrosi polmonare e sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno. Il dispositivo non è pensato per un monitoraggio su base continua, non va quindi a sostituire quello che ad esempio troviamo in sala operatoria: è piuttosto pensato per un uso domestico ed è indicato per fornire informazioni aggiuntive al proprio medico.

Con Ticwrist GTS, dicevamo, l’errore è di un punto percentuale ma non siamo in grado di fornirvi un test più preciso in caso di malessere. Di nuovo, tocchiamo ferro e facciamo tutti i dovuti scongiuri: non ce ne vogliano i lettori che per questo motivo non potranno avere un confronto dei dati più ampio.

Recensione Ticwrist GTS, lo smartwatch che misura di tutto

La temperatura corporea

Siamo ancora dentro l’argomento COVID-19, perché la temperatura è un altro valore che può anticipare l’inizio della malattia. Qui lo smartwatch è molto chiaro: ogni qual volta si avvia la misurazione, una notifica ci ricorda due condizioni per cui viene promessa il corretto monitoraggio: il dispositivo deve essere al polso da almeno un’ora e non bisogna effettuare la misurazione in ambienti estremi. La terza ce la mettiamo noi: cinturino stretto il più possibile. Se lo si mantiene più libero, infatti, il contatto con la pelle anche se presente è meno performante. L’errore è di circa due punti al ribasso: 36.3°C la nostra temperatura rilevata sullo strumento medico, 34.4°C quella dello smartwatch. Quando invece il cinturino stretto, la misura è sovrapponibile: 36.3°C su entrambi: nessun errore.

Certo, sono condizioni un po’ limitanti perché vuol dire che se ci togliamo lo smartwatch per ricaricare la batteria, prima di poter misurare la temperatura deve passare almeno un’ora. Per di più non ci viene assicurata la misurazione corretta, immaginiamo, all’aperto in pieno inverno, con la cassa dello smartwatch esposta alle intemperie, e forse neppure quando siamo in spiaggia, sopra la sabbia rovente. Per entrambe le situazioni non possiamo esservi di aiuto ma dai nostri test casalinghi, il dato appare ottimo. Di nuovo, non abbiamo avuto febbre (e tre, dove ho lasciato il corno rosso?) quindi il test si ferma qui.

E invece come smartwatch: come va?

Bene e male, dipende da che punto lo si guarda. Partiamo dalle cose negative, che poi ci rifacciamo la bocca con quello che invece va bene. Il contapassi è qualcosa di esagerato, con un margine di errore che talvolta aggiunge o toglie anche mille passi al dato reale, un valore che questa volta abbiamo confrontato con il contapassi integrato in iPhone 6: non certo il migliore strumento di confronto, ma secondo le statistiche comunque abbastanza preciso per poter essere preso come metro di paragone.

Come contapassi, dicevamo, scordatevi di usare Ticwrist GTS, quindi anche tutte le funzioni legate al monitoraggio dell’attività sportiva: per queste, meglio se vi comprate uno sportwatch. Per le funzioni di monitoraggio del sonno: il rilevamento c’è, apparentemente le indicazioni che fornisce sembrano anche affidabili (per questa notte ad esempio ci dice che abbiamo fatto 4 ore di sonno profondo ed altre due di leggero, circa: effettivamente ci sentiamo riposati), ma con cosa lo confrontiamo? Non siamo appassionati del genere e non abbiamo cuscini o materassi Smart per un confronto più preciso.

Spostiamo l’attenzione sull’aspetto estetico: è molto piccolino, leggero, dalle curve dolci ed eleganti. In effetti un po’ all’Apple Watch ci somiglia. Ha persino una replica in miniatura della corona digitale, solo che qui ha la sola funzione di pulsante multifunzione: ruota, in effetti, anche con una certa resistenza, ma non è associato ad alcuna funzione. Un vero peccato, anche perché lo schermino è piccolo e con il dito in qualche sezione delle app si fa fatica a muoversi.

Però c’è anche del buono in questo smartwatch. Ad esempio si può impostare una sveglia, controllare la musica in riproduzione sullo smartphone, leggere le notifiche, usare il timer per la cottura della pasta o altro, c’è il cronometro e poi ci sono quattro diversi quadranti, pochini in effetti anche perché non se ne possono aggiungere di propri, ma bastano per avere stili diversi che dovrebbero accontentare un po’ tutti i gusti. La visibilità dello schermo, anche alla luce diretta del sole, non è affatto male ed è buona pure l’autonomia: se non si gioca troppo con le quattro funzioni di monitoraggio della salute funziona anche per “giorni” con una sola carica. La reattività dello schermo infine è molto buona, il touch funziona bene mentre il sensore per risvegliare lo schermo alzando il polso ogni tanto fa cilecca: poche volte nell’arco di una giornata, e basta schiacciare la ghiera laterale per dare uno sguardo all’ora.

Conclusioni

Comprarlo o non comprarlo è dettato dalle funzioni che si intendono utilizzare con un dispositivo come questo. Ce ne sono tante, molte di quelle che troviamo nella maggior parte degli smartphone, ma non tutte funzionano bene. Poi ci sono quelle speciali, che hanno in pochissimi, che hanno i loro limiti. Mettete sul piatto della bilancia le vostre necessità con ciò che offre Ticwrist GTS, e la risposta vien da sé.

Prezzo al pubblico

Se lo volete comprare, lo trovate su Gearbest per soli 25 euro.

Pro

Prezzo irrisorio, assolve alle funzioni base ed ha qualche chicca che ancora non hanno neanche i grandi

Contro

Non è precisissimo, soprattutto non lo è con tutte le funzioni che offre. Va utilizzato come sistema di misurazione di emergenza o per capire una tendenza ma affidandosi poi a strumenti veramente affidabili.

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