Walt Mossberg non ha paura delle polemiche o di non compiacere questo o quel soggetto. Nella migliore tradizione del giornalismo statunitense ha costruito la sua fortuna e il suo nome sull’irreprensibilità e l’autonomia di giudizio. Niente Windows Fanboy o Mac Fanboy, Mossberg quando deve stroncare, stronca, e quando deve lodare, loda. In questo caso, stronca.
La prova è avvenuta su un Dell Inspiron 1420N con preinstallato Ubuntu, la distribuzione Linux “facile” che secondo gli avvocati del codice libero dovrebbe essere “quella buona” anche per l’utente medio, quello che di solito si compra un Pc, l’accende e lo usa per le cose normali: giochi, Internet, film e Dvd e via dicendo.
Il titolo è “Il sistema libero Linux adesso è più facile ma non è per tutti”. E nel dettaglio, i cattivi settaggi del touchpad, il cattivo supporto dei contenuti multimediali, la necessità comunque di scaricare software e driver aggiuntivi andando a cercarli a destra e a sinistra in rete; e utilizzare la riga di comando o imparare un’interfaccia costruita in maniera completamente diversa da quelle mainstream lo rende non competitivo in comparazione a Windows o MacOs X.
La versione di Ubuntu viene distribuita da Dell come alternativa a Windows negli Stati Uniti, un fatto abbastanza inedito considerando che la casa americana è uno dei più grandi venditori di tecnologia al mondo ed anche, più recentemente, un forte critico degli ultimi sviluppi avvenuti in casa Microsoft, vale a dire Vista.
Conoscendo i temperamenti alle volte un po’ esuberanti che popolano la rete e si arrogano il diritto di difendere questa o quella piattaforma, Mossberg aggiunge un’avvertenza: “Prima che i fan di Linux mi attacchino, lasciatemi dire che anche quelli che producono Ubuntu sono d’accordo con me. Mark Shuttleworth, l’imprenditore sudafricano fondatore di Ubuntu, mi ha detto la scorsa settimana che “è ragionevole ritenere che [Ubuntu] non sia pronto per il mercato di massa”. La recensione di Mossberg è rivolta a utenti mainstream, non super-tecnologici, ma che non sono necessariamente dei novizi e non sono spaventati dai computer o stupidi: semplicemente, vogliono che i loro prodotti digitali lavorino come promesso con il minimo di problemi e manutenzione possibili.