L’Unione europea ha invitato Apple a rimuovere dall’App Store le app di tracciamento dei contatti per contenere la diffusione di coronavirus che non rispettano appropriate misure per la sicurezza e la tutela della vita privata. Anche Google è stata invitata a fare lo stesso e, spiega la Commissione europea, le app per il tracciamento dei contatti non devono essere distribuite al costo di sacrificare i diritti dei cittadini.
Già in una precedente comunicazione, la Commissione faceva capire di non volere usare tecnologie proprietarie di Apple o Google. “Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno sviluppato, con il supporto della Commissione Europea, un toolkit comune a livello UE per il monitoraggio dei contatti dai mobili e la creazione di applicazioni di allarme per combattere la pandemia di coronavirus. L’adozione di questo kit di strumenti fa parte di un approccio comune e coordinato volto a consentire la graduale revoca delle misure di contenimento, presentato la scorsa settimana in una raccomandazione della Commissione”.
Dall’inizio della pandemia di coronavirus, gli Stati membri, sostenuti dalla Commissione, hanno studiato soluzioni digitali per affrontare la crisi, che hanno valutato dal punto di vista della loro efficacia, sicurezza e protezione della privacy e dei dati. “In piena conformità delle norme dell’UE e ben coordinate”, spiega ancora la Commissione, “le applicazioni di tracciamento dei contatti possono svolgere un ruolo essenziale in ogni fase della gestione delle crisi, soprattutto quando arriverà il momento di revocare gradualmente le misure di distanziamento sociale”.
Ancora “Possono aiutare a completare l’attuale tracciamento manuale dei contatti e contribuire a bloccare la catena di trasmissione del virus. Il toolkit è accompagnato da specifiche linee guida sulla protezione dei dati per le applicazioni mobili, pubblicate oggi e che gli sviluppatori devono seguire.
Le linee-guida che i creatori di questo tipo di app devono seguire sono indicate come essenziali. Tra le indicazioni: rispettare pienamente le norme dell’UE in materia di protezione dei dati e privacy, la creazione in stretto coordinamento e con l’approvazione da parte delle autorità sanitarie pubbliche, l’installazione su base volontaria con dati eliminati quando non sono più necessari, non tenere conto della geolocalizzzazione delle persone, basarsi su dati completamente anonimi (comunicare alle persone se sono state in contatto con altre persone affette da coronavirus ma non rivelare la loro identità).
Le varie app, inoltre, dovrebbero essere interoperabili in tutta l’UE in modo che i cittadini siano protetti anche quando attraversano le frontiere. Si raccomanda inoltre di tenere conto di linee guida epidemiologiche accettate e corrispondenti alle migliori pratiche in materia di sicurezza informatica e accessibilità. L’approccio verso future funzionalità, come ad esempio il monitoraggio dei sintomi, potrebbe essere sviluppato nelle versioni successive dei Toolkit per gli sviluppatori. Nel documento preparato dalla Commissione si accenna alle API che Google e Apple stanno preparando, spiegando che gli Stati Membri sono in attesa di delucidazioni prima di pronunciarsi in merito.
Tutti gli articoli di macitynet che parlano della pandemia coronavirus e degli impatti sul mondo della tecnologia, del lavoro e della scuola a distanza, oltre che sulle soluzioni per comunicare da remoto si parte da questa pagina.