Sono circa mille le maschere da snorkeling Decathlon trasformate in respiratori che l’Unità di Crisi del Piemonte ha adattato e distribuito agli ospedali per i trattamenti di insufficienza respiratoria dei malati Covid con l’aiuto concreto e generoso di aziende e singoli cittadini.
Il progetto originario di adattamento delle maschere Decathlon è di un’azienda di Brescia, che lo ha messo gratuitamente a disposizione di tutti, mentre la Ergotech di Settimo Vittone, sempre gratuitamente, si è messa a disposizione per stampare su linea industriale i raccordi in plastica necessari per la modifica dell’apparecchiatura.
Parallelamente, l’Unità di Crisi ha raccolto le donazioni spontanee (700 regalate direttamente da Decathlon, 200 dall’Ordine dei medici del Piemonte, 50 dalla Protezione civile di Alessandria, oltre a quelle consegnate dai cittadini), interagendo con l’azienda per riassembrarle e distribuirle agli ospedali, con tanto di video-tutorial per il corretto montaggio e utilizzo.
«Si tratta di una maschera da usare in stato di necessità – precisa l’assessore Luigi Icardi riportato da Il Monferrato – quando non c’è altro modo di agire a beneficio del paziente che manifesti insufficienza respiratoria grave. Sul piano clinico hanno ottenuto un ottimo riscontro, contribuendo in modo decisivo a risolvere situazioni drammatiche».
Del progetto che permette di di trasformare le maschere da snorkeling di Decathlon in respiratori grazie alla stampa 3D, abbiamo parlato in dettaglio qui. Il concetto alla base è semplice per trasformare la maschera da snorkeling in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia sub-intensiva, un componente che manca in questo momento nei nosocomi italiani.
Un prototipo della maschera da sub con respiratore è stato nei giorni scorsi testato dall’Ospedale di Chiari e si è dimostrato correttamente funzionante. La maschera può essere collegata direttamente all’ossigeno tramite la presa a muro, rendendo superfluo il respiratore. «Non è sostitutiva del ventilatore polmonare», ha spiegato l’ingegnere Fracassi, «ma può essere usata nei pronto soccorso, dove i pazienti rimangono anche tre giorni in attesa di un letto. Grazie a questa maschera, possono ora attendere un posto-letto rimanendo sotto ossigeno e senza inquinare l’ambiente».
Se volete saperne di più sulla maschera Easybreath di Decathlon trasformata in respiratore ospedaliero, potete dare un’occhiata a questo nostro articolo. Chi possiede una maschera da sub di Decathlon può donarla agli ospedali per trasformarla in respiratore.
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