L’emergenza coronavirus è mondiale, riguarda tutti compresi i nostri lettori che hanno appena aperto questo articolo e si apprestano a leggerne il contenuto. Questa volta però non parliamo delle scelte fatte dalle aziende hi-tech in merito al proprio futuro quanto di qualcosa che ci tocca più da vicino e che, se assimilato correttamente da tutti, siamo certi che ci aiuterà a velocizzare l’annientamento del virus chiudendo questa fase di isolamento forzato nel più breve tempo possibile.
Le istruzioni arrivano con un video pubblicato su YouTube dal podologo Dr. Giuseppe La Guardia e realizzato in collaborazione con il Dr. Gianfranco Tarsitani, già ordinario di Igiene presso l’Università La Sapienza e primario di Igiene e Tecnica presso l’ospedale di Roma S.Andrea
Mentre nella prima parte del filmato viene fornita una panoramica piuttosto istruttiva sulle modalità con cui il virus si diffonde e sulle precauzioni da attuare per rendergli le cose più difficili (sostanzialmente due: evitare gli assembramenti e rispettare la distanza interpersonale), è nella seconda parte che si possono cogliere le istruzioni più importanti per il nostro quotidiano. Vi invitiamo a visualizzare il video per intero e a mostrarlo ai vostri famigliari.
Qui di seguito vi riportiamo alcuni punti salienti ma, come detto, è importante ascoltare direttamente ogni dettaglio nell’esposizione chiara e semplice del dott. La Guardia.
Scegliere la mascherina giusta
Innanzitutto, la scelta delle mascherine: c’è confusione tra le differenze che intercorrono tra quella chirurgica e quella di tipo FFP3. La prima, ci spiega il dottor La Guardia, ha una maggiore capacità filtrante per l’aria in uscita mentre risulta poco efficace per quella in entrata.
Al contrario la mascherina FFP3 filtra molto bene l’aria in entrata ma per nulla quella in uscita. Non per niente presenta una valvola che si apre quando espiriamo l’aria dal naso o dalla bocca.
Pertanto il consiglio è quello di uscire di casa con la mascherina chirurgica «Dobbiamo considerarci tutti contagiosi e proteggerci l’un l’altro», anche in considerazione del fatto che la malattia presenta molti casi asintomatici e non è possibile accertarsi della propria condizione in ogni momento della giornata.
«La mascherina FFP3 è meglio lasciarla ai sanitari» visto che devono necessariamente proteggere se stessi anche perché sono certi di trattare con persone sicuramente contagiate. E’ anche per questo motivo – ci spiega – che indossano degli occhiali protettivi: il virus infatti non si insidia soltanto tramite le mucose orali e olfattive, ma anche attraverso quelle oculari. Senza un occhiale protettivo, quindi, la mascherina FFP3 non è efficace.
Quando usare la mascherina
Appurato questo, risulta ancora più importante comprendere quale sia il corretto utilizzo della mascherina chirurgica e come va trattata nel quotidiano.
Di norma, la mascherina chirurgica va sostituita dopo circa 2 ore di utilizzo, perciò è importante indossarla solo quando necessario. Se ci si trova all’aria aperta e si mantiene una distanza di due o più metri, non c’è bisogno di indossare la mascherina in quanto le particelle di saliva che si disperdono nell’aria non sono in grado di raggiungere queste ampie distanze. Allo stesso modo indossarle è inutile e controproducente quando si sta guidando in auto o quando si è soli in strada.
Per le stesse ragioni sono fondamentali in tutti quei luoghi in cui ci può essere un contatto ravvicinato, come al supermercato dove tra uno scaffale e l’altro la distanza tra le persone può anche temporaneamente ridursi anche sotto il metro/metro e mezzo.
Come usare (e riciclare) la mascherina
Il video si conclude con le spiegazioni pratiche e necessarie per proseguire le proprie vite nel modo più sicuro possibile, per se stessi e per gli altri.
«Prima di indossarla lavatevi le mani, sfregando bene per 40-50 secondi» ci viene spiegato. La mascherina va poi presa e tolta toccandola soltanto dagli elastici: il tessuto va infatti considerato sempre contaminato sia nel lato esterno che in quello interno.
E’ altresì importante modellare il ferro nasale in modo che aderisca bene e non lasci aperto neanche un pertugio, controllando inoltre che il lato inferiore della mascherina sia sceso per bene sotto al mento.
La mascherina infatti deve coprire naso e bocca e non va mai tolta, neanche per telefonare o per prendere una boccata d’aria. Ribadendo il concetto che dopo circa 2 ore di utilizzo ha perso la sua funzionalità e va sostituita, per lo smaltimento è importante inserirla in una busta di plastica ben chiusa e gettato il tutto nell’indifferenziata, lavandosi poi le mani al termine dell’operazione.
Infine, un suggerimento sul riutilizzo delle mascherine che, precisa, per legge sono monouso. Allo stato attuale però c’è una carenza cronica di questi presidi e non ci si può esimere dal suggerire un possibile riutilizzo delle mascherine, che in breve consiste nell’esposizione ai raggi UV (in quanto danneggiano il DNA di virus e batteri) esponendoele al sole appese per gli elastici in modo da non contaminare la superficie di appoggio e rigirandole più volte. Chi ne ha più di una può anche intercambiarle in giorni alterni, in modo da ridurre ancor di più il possibile contagio.
Chiudiamo con gli ultimi consigli: non toccatevi il viso (lo facciamo così spesso che neanche ce ne accorgiamo) e mettete le mascherine chirurgiche solo quando necessario: tutti ci dobbiamo considerare malati per via dei casi asintomatici ed è perciò importante usare le protezioni facciali in modo da coprire naso e bocca e impedire il contagio dell’altro.
Invitiamo i nostri lettori a condividere il video nei propri account social per aumentarne la diffusione a favore di un più corretto uso degli strumenti che abbiamo per ridurre il contagio.