A causa di Coronavirus e del rallentamento delle attività produttive in Cina,
Apple ha già spostato parte dell’assemblaggio di MacBook Air e Pro a Taiwan, ora la multinazionale di Cupertino si appresta a fare altrettanto con alcuni dei suoi prodotti più richiesti e venduti, spostando parte della produzione di AirPods, iPad e Apple Watch dalla Cina a Taiwan.
La strategia di diversificazione geografica di fornitori e assemblatori Apple è emersa negli scorsi mesi sulla scia della guerra commerciale tra USA e Cina, con l’introduzione di nuovi dazi e l’aumento di quelli esistenti. Allora si era notata l’impossibilità per la multinazionale di Cupertino di spostare l’intera filiera in altre nazioni nel breve e medio periodo, impossibilità dovuta alle caratteristiche peculiari del Paese del Dragone, con una fitta rete di centinaia di società e fornitori di ogni dimensione e la possibilità di reperire manodopera in tempi rapidi.
L’epidemia di Coronavirus non è ancora sotto controllo e sta vendo pesanti ripercussioni sulle attività commerciali e produttive cinesi. Lo spostamento della produzione di AirPods, iPad, Apple Watch e dei portatili Apple a Taiwan sembra così essere esclusivamente una soluzione temporanea per far fronte a una ripresa molto più lenta del previsto in Cina, come segnala Taiwan News. La speranza è che la situazione possa migliorare entro la fine di febbraio o nei primi giorni di marzo. In ogni caso secondo alcune stime Apple potrebbe ritardare il lancio di iPhone 9 (iPhone SE 2) fino ad aprile, mese in cui la situazione potrebbe essersi normalizzata.
Ricordiamo che ormai da diversi giorni sono stati rilevati tempi di attesa e consegna insolitamente lunghi per diversi prodotti marchiati Apple, che arrivano fino a un mese per Airpods Pro e anche per le configurazioni personalizzate di diversi Mac. Negli scorsi giorni Apple ha rivisto verso il basso le già contenute stime dei risultati del trimestre in corso sempre per le conseguenze di Coronavirus su economia e produzione in Cina.
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