Gli scienziati del Center for Systems Science and Engineering (CSSE) hanno creato e aggiornano regolarmente una “dashboard” (un tipo di interfaccia utente grafica che fornisce una vista a colpo d’occhio con indicatori chiave) con una mappa online (che è possibile visualizzare con un browser) per seguire la diffusione mondiale dell’epidemia di coronavirus partita dalla città cinese di Wuhan.
Nonostante sforzi delle autorità cinesi per cercare mettere in quarantena tale virus, sono stati confermati casi in Asia, Australia, Europe e North America.
La dashboard online, aggiornata in tempo reale, mostra dati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e centri per il controllo della malattia di Stati Uniti, Cina ed Europa, evidenziando casi confermati e sospetti di coronavirus, insieme a dati su pazienti guariti e decessi. I dati sono visualizzati mediante un sistema GIS (graphic information system) per la presentazione di informazioni derivanti da dati geografici.
La mappa permette di individuare i casi dei contagi, indicati con un pallino rosso; più grandi sono le dimensioni dei pallini, maggiore è la concentrazione delle vittime dei contagi. Con “+” e “-” si ottengono dettagli sui singoli casi con dalla singola regione alla città. In alto a sinistra sono mostrati il numero di contagiati con l’ora dell’aggiornamento; a destra i morti e le persone ricoverate. In basso a sinistra un grafico con l’andamento del contagio in Cina e nel resto del mondo.
Come accennato i dati arrivano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) ma anche dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi, l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e CDC China; NHC e DXY; l’ultimo è un servizio che si occupa dell’aggregazione dei dati dei contagi.
Il coronavirus è motivo di preoccupazione anche per Apple e l’azienda ha fornito beni di sostentamento ai dipendenti dei fornitori nell’area di Wuhan ma anche ad altri dipendenti diretti che lavorano per Apple in Cina. Apple produce gran parte dei suoi prodotti in Cina e non è facile prevedere l’effetto che la questione coronavirus avrà sulle attività.