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Spotter è l’app che risolve il problema del parcheggio

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Parte a Milano il progetto pilota di Spotter, l’app di social parking che attraverso la condivisione di informazioni offre una serie di ricompense per gli utenti virtuosi e un sistema di social rating.

Si viene così a creare una vera e propria community di automobilisti: questi infatti potranno trovare parcheggio senza sprecare tempo, condividendo le informazioni sui posti in strada lasciati liberi, riducendo in media del 20% le emissioni di Co2 e il consumo di carburante.

Secondo i dati Istat la difficoltà nel trovare parcheggio è percepita dagli italiani come la seconda problematica più importante tra quelle connesse alla mobilità. Nello specifico, a Milano la percezione del problema è superiore anche rispetto a una metropoli come Manhattan.

Ecco perché tre giovani imprenditori, Jader e Jona Manno, Alessio Mazzotta, a cui si è unito successivamente Alberto Stecconi, hanno cercato – e probabilmente trovato – una soluzione.Spotter, l’app per condividere il parcheggio che remunera gli utenti

Come funziona Spotter

Innanzitutto è necessario scaricare l’app, disponibile gratuitamente e in lingua italiana su App Store per iPhone e Play Store per dispositivi Android. Fatto ciò si dovrà creare un account registrandosi tramite social media o inserendo la propria e-mail.

A questo punto ogni utente può pubblicare o cercare un parcheggio con pochi semplici click: i parcheggi disponibili nella zona, pubblicati da altri utenti, vengono mostrati in tempo reale ed è possibile anche cercare parcheggi in una fascia particolare della giornata, così come scegliere la zona di ricerca.

Sono disponibili criteri di ricerca avanzati quali punteggio minimo, orario, dimensione minima del parcheggio e così via. Modificando i criteri di ricerca l’applicazione aggiorna automaticamente i parcheggi disponibili individuati. E’ inoltre possibile inserire informazioni dettagliate anche quando si condivide la posizione del proprio parcheggio, per facilitare la ricerca degli altri utenti.

Spotter, l’app per condividere il parcheggio che remunera gli utenti

Perché fare tutto questo

Chi cede il posto riceve, come ricompensa, dei punti fedeltà detti sPoints, da utilizzare per avere buoni Amazon e Gift Cards di tutti i tipi, oppure da convertire in seSterzi, token usati per acquisire le informazioni sui parcheggi degli altri utenti (questi ultimi si possono anche acquistare direttamente in-app). Appena scaricata l’app si hanno dei token in omaggio per testarne le funzioni.

E’ affidabile?

Ogni utente ha un punteggio espresso in forma di stelline: un rating alto permette di ottenere accesso a più parcheggi e ulteriori ricompense in-app, al contrario un rating basso può limitare l’accesso all’app e portare anche al ban definitivo dell’utente.

In caso di problemi la transazione si conclude con esito negativo: il sistema calcola di chi è la colpa, modifica i rating di conseguenza e provvede eventualmente al rimborso.

Spotter, l’app per condividere il parcheggio che remunera gli utentiCodice di condotta

Il codice di comportamento ha come fine di individuare le linee guida per gli utenti di Spotter in modo da garantire la sicurezza stradale e il corretto funzionamento dell’app. Comportamenti scorretti reiterati portano all’esclusione definitiva dall’app. Nello specifico, chi usa Spotter è tenuto a:

  • essere cortese e rispettoso nei confronti degli altri conducenti e pedoni
  • farsi riconoscere dall’utente che sta uscendo da un parcheggio mediante gli strumenti consigliati o conferiti dall’applicazione
  • fornire sempre informazioni chiare e precise riguardo al parcheggio che condivide.

Spotter, l’app per condividere il parcheggio che remunera gli utenti

Quindi, ricapitolando

  • Spotter permette agli automobilisti che lasciano il parcheggio di condividerne la posizione ed ottenere ricompense, quali gift cards Amazon, buoni benzina e vouchers vari.
  • Le informazioni su geo-localizzazione e tempistiche del parcheggio libero vengono condivise all’interno della Community.
  • Chi è in cerca del parcheggio può prenotarlo e in cambio dell’informazione usa dei token chiamati “seSterzi”, mentre chi lascia il posto riceve delle ricompense (gli “sPoints”) che è possibile convertire in varie gift cards, tra cui quelle di Amazon, o in ulteriori seSterzi.
  • La serietà dell’app è dettata dal Codice di Condotta che obbliga la Community ad un comportamento virtuoso pena l’espulsione da Spotter.

Spotter, l’app per condividere il parcheggio che remunera gli utenti

Cercare parcheggio a Milano: i numeri

E visto che il progetto pilota parte a Milano, è interessante fare un’analisi pre-Spotter: secondo una ricerca della Camera di Commercio in collaborazione con il Centro Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture, Università Cattaneo – LIUC Castellanza, a Milano un quinto del tempo in macchina è speso per ricercare un parcheggio. Se consideriamo la sola mattina (fascia oraria: 10-12), si arriva ad un terzo del tempo.

Inoltre, la situazione cambia da zona a zona. Chi proviene da Piazzale Loreto e vuole parcheggiare in San Babila impiega al mattino il 17% del tempo, al pomeriggio il 21,5%. Chi, poi, venendo dall’Arco della Pace vuole parcheggiare al Castello Sforzesco, deve rassegnarsi a spendere in media oltre il 30% del tempo per l’agognato posto auto, addirittura al mattino quasi il 42%, mentre al pomeriggio il 33,5%. Insomma, deve passare più di un terzo del suo tempo in auto a cercare parcheggio.

Il commento dei creatori

«La nostra applicazione consente agli utenti di condividere informazioni sul parcheggio riducendo del 20% il tempo sprecato, il consumo di carburante e le emissioni di Co2» spiega Jader Manno, CEO di Spotter «Ed è la prima ad avere un sistema di ricompensa ed un punteggio sociale che possano incentivare la condivisione virtuosa di informazioni. Il nostro obiettivo è anche quello di migliorare la mobilità di Milano che risulta purtroppo essere tra le città più trafficate del mondo».

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