A chi non è mai capitato di perdere degli oggetti personali e di non riuscire a ritrovarli? È un evento talmente comune da essere oggetto di numerose ricerche statistiche e da aver dato vita anche a una festa molto particolare: il “Lost & Found Day”.
Introdotta nel 2012 e celebrata ogni secondo venerdì di dicembre, questa festa non ufficiale ricorda alle persone di non rinunciare alle cose che hanno perso, di aumentare gli sforzi per ritrovarle e di restituire alle altre persone gli oggetti che ritroviamo e che qualcuno starà di sicuro cercando disperatamente.
Quest’anno Wiko – brand di telefonia franco-cinese – ha voluto celebrare questa giornata lanciando un sondaggio tra i follower della sua IG community per scoprire quanto siamo smemorati con i nostri ssmartphone e quanto la tecnologia ci venga in aiuto.
Il 72% dei rispondenti al sondaggio ha dichiarato che gli capita spesso di perdere i propri oggetti e molto più raramente di ritrovare quelli degli altri. Ma la notizia che fa più sorridere è che le cose che crediamo perse, spesso non si sono mai allontanate da casa e che per molti (85%) è sempre un’emozione quando capita di ritrovarle anche anni dopo averle perse.
E lo smartphone? Nonostante sia presente in tutte le classifiche degli oggetti più persi del 2019, il 65% della community dichiara di non averlo mai smarrito o, comunque, di averlo ritrovato in un buon 59% dei casi. Quindi smemorati, sì, ma anche estremamente affezionati ai nostri inseparabili device tech e generosi nel riunire i telefoni dispersi ai loro disattenti proprietari.
Lo smartphone è sempre più essenziale nelle nostre vite quotidiane: dal permetterci di mantenere i contatti con le persone care al raccogliere le nostre fotografie e i ricordi più belli, dalle e-mail di lavoro all’agenda sempre più piena delle nostre settimane pre-festive, non possiamo più separarci dal nostro telefono. Pena, un attacco di panico!
Tra le conseguenze più temute quando ce ne separiamo o ci capita di non ritrovarlo più, principalmente il fatto di perdere le nostre fotografie e che i nostri dati personali finiscano nelle mani di estranei. Infatti, tra i rispondenti al ssondaggio il 57% di coloro a cui è capitato di perdere lo ssmartphone almeno una volta dichiara che sia proprio questo il motivo per cui ha provato più frustrazione, subito seguito dal valore economico del device.
L’unica consolazione (se così si può dire) è che gli italiani si affidano ancora poco alla tecnologia per la conservazione delle proprie password, preferendo annotarle su agende cartacee (78%) piuttosto che servirsi di app dedicate (22%). Nel caso in cui perdessimo lo smartphone, quindi, abbiamo ancora qualcosa che venga in soccorso alla nostra memoria fallibile…certo, sempre che nel frattempo non perdiamo anche l’agenda!