Negli scorsi mesi Huawei ha fatto causa al governo USA contro il blocco commerciale dichiarandolo anticostituzionale; ora la multinazionale cinese torna all’attacco: questa volta Huawei denuncia la FCC contro il blocco dei sussidi agli operatori che usano o acquistano impianti di rete del suo marchio.
Che Huawei abbia deciso di intraprendere tutte le strade legali possibili per difendere la sua posizione e il suo business negli USA è chiaro fin dalla prima emissione del bando totale firmato da Trump. Questo anche se periodicamente sono state emesse delle proroghe che posticipano e ritardano il blocco di forniture e licenze da parte di singole società USA, come per esempio è avvenuto per Microsoft.
La mossa di Huawei che denuncia la FCC è stata anticipata già da alcuni giorni. Song Liuping, responsabile legale del colosso cinese ha dichiarato che il blocco dei fondi stabilito dalla FCC è illegale, inoltre che la Federal Communications Commission non ha fornito alcuna prova che la società e i suoi prodotti siano una minaccia per la sicurezza nazionale. «È una tendenza comune a Washington in questi giorni» ha dichiarato il dirigente riportata dal New York Times. «L’ordine della FCC viola la Costituzione e non abbiamo altra scelta che cercare un rimedio legale».
Huawei denuncia la FCC presso la Corte di Appello del Quinto Circuito sostenendo che il blocco è illegale e che alla società non sono state fornite le dovute garanzie legali di processo prima che l’agenzia etichettasse Huawei una minaccia per la sicurezza nazionale.
Mentre i grandi operatori USA non impiegano già da tempo attrezzature e impianti Huawei nelle proprie reti cellulari, questi dispositivi sono diffusi tra i piccoli provider locali, nelle aree rurali e meno servite del paese, perché le apparecchiature di marchi cinesi sono proposte a prezzi più abbordabili. Il blocco dei fondi per l’acquisto di nuove apparecchiature non è l’unica misura stabilita dalla FCC: altre disposizione puntano a costringere gli operatori a eliminare i dispositivi di rete cinesi già installati e in uso, in primis Huawei ma anche ZTE.
In Italia le cose vanno decisamente meglio per Huawei: nonostante il blocco in USA i sui terminali Android continuano a essere apprezzati da numerosi utenti. Negli scorsi giorni in occasione della prima confeferenza italiana per sviluppatori Huawei ha annunciato investimenti per 10 milioni di dollari a sostegno dello sviluppo di app per il proprio ecosistema.
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