Se vi piace girare video di qualità con il vostro smartphone sempre più dotato come lenti di ripresa, dal grandangolare al tele ad un certo punto vi accorgerete che le carrellate, le panoramiche, i timelapse con panoramica, le zoomate sui dettagli sono praticamente impossibili da realizzare a mano libera o perlomeno non con movimenti regolari e continui.
DJI Osmo Mobile 3 risponde alle esigenze di chi vuole ottonere video curati nei minimi dettagli e la terza versione del Gimbal di DJI si aggiorna con tantissime caratteristiche che rendono l’insieme di smartphone e stabilizzatore uno strumento versatile, compatto e adatto a tantissime situazioni di ripresa.
La confezione e il design
Il gimbal viene venduto in due confezioni diverse: la prima ha cavo di alimentazione USB-C/USB, una pochette di protezione e null’altro, la seconda (Combo) prevede in più una borsa rigida e un cavalletto in plastica con attacco standard da 1/4 molto ribassato che si aggancia al foro standard in fondo al gimbal per offrire la stabilità necessaria per riprese in time lapse fisse o in panoramica.
Noi abbiamo provato la versione Combo per qualche settimana poi abbiamo acquistato la versione più semplice perché avevamo già a disposizione una marea di cavalletti simili. In ogni caso la custodia rigido in dotazione è molto ben fatta e compatta e protegge al meglio il gimbal in borse a contenuto molto “misto”: vi consigliamo in ogni caso la versione Combo.
Rispetto ai modelli precedenti c’è una differenza sostanziale nel fatto che il gimbal è angolato di 15° rispetto alla verticale e presenta un grilletto sulla parte frontale: questo permette una impugnatura più ergonomica e, insieme alla finitura in gomma mattata, un maggiore grip che rende l’uso più naturale e immediato e non stanca la mano anche con lunghe riprese.
A bordo troviamo due prese USB una femmina USB-C a cui collegheremo un caricatore (non incluso) per arrivare fino a 15 ore di autonomia (un dato impressionate e verificato durante due lunghe giornata in una expo) ed una USB standard celata dietro uno sportellino in gomma a cui potete collegare il cavo di ricarica del vostro smartphone.
Gli altri comandi hanno funzionalità descritte qui sotto (le schermate dell’app vi ricordano a cosa servono): abbiamo tradotto le didascalie presenti nell’app.
Le dimensioni e l’aggancio dello smartphone
Se la migliore fotocamera è quella che avete sempre pronta per scattare potremmo dire altrettanto del Gimbal: se riuscite a portarlo sempre con voi in un tascone, in uno zaino o nella tasca di pantaloni “tecnici” diventa sicuramente più utile e immediato ed è questa la prima caratteristica di Osmo Mobile 3: grazie alla configurazione “collassabile” si può ripiegare facilmente come i droni più recenti di DJI e potete estrarlo in qualsiasi momento, inserire il telefono, agganciare un microfono o collegare il carico di ricarica visto che i due lati ora rimangono completamente liberi.
Lo spostamento dell’aggancio laterale libera le possibilità di inserimento e di collegamento anche con grandi telefoni senza l’inserimento di contrappesi o di strani posizionamenti e porta indubbiamente molti benefici ma vi costringe in qualche modo a cambiare le modalità di riprese dal basso: vi abituerete rapidamente.
Il gimbal riporta un utile consiglio sul posizionamento compreso quello di dove va piazzata la fotocamera dello smartphone.
Le due ganasce hanno un’ottima escursione e siamo riusciti ad agganciare senza problemi telefoni da 6.5” con cover pure spesse tra l’altro senza interferire con i bottoni di volume e accensione grazie alla concavità interna delle pinze.
Come vedremo lo smartphone va in un prima fase bilanciato “a mano” per trovare la posizione di minimo sforzo per i motori: vista la simmetricità totale di molti modelli il baricentro reale si trova quasi sempre al centro dello schermo ma piccoli aggiustamenti permettono di ottenere il risultato ottimale. Se avete una custodia sui cui potete scrivere o tracciare un segno vi consigliamo di tracciare i bordi destro e sinistro, inferiore e superiore dell’ingombro delle ganasce per riposizionare lo smartphone velocemente nella posizione ottimale.
Un volta agganciato il telefono e praticamente sempre meglio fare una ricalibrazione appoggiandolo su una superficie piana per evitare un leggero “drifting” in fase di ripresa… ovviamente se siete in un bosco o su una spiaggia sarà difficile farlo e per questo è sempre bene avere un riferimento di aggancio.
Dobbiamo dire che nell’uso giornaliero in una fiera in cui abbiamo più volte tolto e rimesso lo smartphone nel gimbal non abbiamo avuto grosse necessità di ricalibrazione: con un iPhone di media grandezza i motori hanno forza sufficiente per aggiustare i la posizione e gestire i contrappesi.
Tra i diversi modelli di DJI e terze parti che abbiamo provato personalmente questo è sicuramente quello più immediato da utilizzare per essere pronti da subito per la ripresa.
L’applicazione e le modalità di ripresa
Per gestire il Osmo Mobile 3 non si usa più l’app DJI Go ma DJI Mimo che permette di eseguire la connessione, calibrazione e controllo delle modalità di ripresa attraverso la connessione Bluetooth LED tra il telefono e il dispositivo e questo, una volta effettuato il primo collegamento avviene in automatico all’accensione del gimbal e all’accesso del relativo menu,.
L’app, oltre ad accedere ad una serie di tutorial e di filmati girati con l’aiuto di Osmo Mobile 3 e altri dispositivi DJI permette di selezionare tutte le modalità di ripresa, alcune delle quali sono disponibili in primis per iPhone e non per Android.
Le modalità sono: Photo, Panorama, Video, Slow motion, Hyper-lapse, Active Track 3.0 che segue in automatico i soggetti in movimento e infine con la modalità Sport che rende più responsivi i motori del in caso di riprese sportive.
Non manca un controllo attraverso le gesture che permette, una volta che avete posizionato il gimbal+smartphone su un cavalletto di farvi riprendere dopo un conto alla rovescia “triggerato” dalla vostra mano aperta di centrare il vostro volto e di farvi seguire dall’obbiettivo mentre vi muovete. Questa modalità è interessante quanto più utilizzate gli smartphone recenti con una camera frontale di qualità (iPhone 11 e 11 Pro/Max) che vi permette di girare immagini ad altissima risoluzione e al contempo di monitorare l’efficacia dell’Active Track.
Qui sotto potete vedere tutti i menu di controllo dell’applicazione, da quello di collegamento alle varie opzioni di scatto alle preferenze di risoluzione e di controllo.
Per i professionisti di Instagram
Il gimbal riprende i soggetti anche in verticale e, a differenza di altri dispositivi simili e dei suoi predecessori DJI non c’è bisogno di riposizionare lo smartphone e il passaggio dalla modalità orizzontale a quella verticale è pressoché immediato e può essere effettuato anche durante una ripresa.
Per chi vuole arricchire le riprese all’interno dell’App DJI mimo c’è lo Story Mode che consiste in una serie di template che mischiano effetti digitali e transizioni senza, al momento, la possibilità di editare durata e titoli ma probabilmente il software si evolverà e si renderà più utile e malleabile e più adatto ad un pubblico internazionale.
C’è proprio tutto?
Avendo utilizzato una applicazione come Filmic Pro e i gimbal professionali di DJI vi accorgerete che mancano le modalità 24P, che lo slow motion funziona dell’app funziona a 720 senza altre opzioni, su Android manca al momento la compensazione dell’esposizione. Ci sarebbe piaciuta pure un controllo più preciso della velocità dei motori con una opzione super slow, proprio il contrario della modalità Sport che tra l’altro è molto efficace e si attiva velocemente con il grilletto quando è necessario agire velocemente sui movimenti del gimbal.
Non che alcune funzioni mancanti non si possano ottenere con applicazioni di terzi come il già citato Filmic Pro (che ha anche l’uso di OSMO tra le opzioni) ma l’app di DJI potrebbe con facilità acquistare più opzioni nei prossimi mesi
Conclusioni
Anche se i gimbal Ronin di DJI possono avere qualche funzione in più ed una robustezza fuori discussione il rapporto prezzo/prestazioni e la praticità assoluta di Osmo Mobile 3 per liveblog, interviste, videomaking sul campo unita alla sua relativa compattezza e al basso peso ne fanno un best buy “naturale” che cambia il concetto stesso di Gimbal come accessorio ingombrante e difficile da trasportare e gestire. Osmo Mobile 3 lo portate dietro con voi nello zaino, in un tascone, lo estraete, se necessario fate una veloce calibrazione e poi le riprese diventano tutte fluide, le panoramiche dolci e potete aggiungere nuove capacità di ripresa.
Con il cavalletto in dotazione o con un supporto stabile potete creare selfie video con inseguimento / tracking di una facilità assoluta.
Nei prossimi giorni vedremo nel dettaglio (e con video) come si “sposano” Osmo Mobile 3 e gli iPhone recenti con accessori e app per la ripresa.
Pro
- L’aggancio “libero” permette di collegare un microfono o di ricaricare lo smartphone
- Il design collassabile aumenta la portabilità e utilità del gimbal
- Ottima durata della batteria a disposizione della ricarica del cellulare
- Modalità hyperlapse di ottimo livello
- Active tracking molto efficiente in rapporto al prezzo del prodotto
- Funziona in emergenza anche da ricarica per un telefono o un faretto
Contro
- Consigliabile la calibrazione ogni volta che si reinserisce il telefono
- Mancano alcune regolazioni video e alcune opzioni di controllo su Android
Prezzo al pubblico
DJI Osmo Mobile 3 costa 109 Euro al pubblico nella versione base con pochette di trasporto e 129 Euro nella versione combo con pochette, treppiede e custodia rigida. La distribuzione per il canale retail è affidata ad Attiva.