Molto più di un robot, un robotto. Un nome che arriva dalla traduzione in giapponese di robot, che perde le sue accezioni meccaniche e tecnologiche e diventa carino, adorabile, amabile e che racconta la ricerca del lato umano della macchina. Come è cambiato il robot nella storia dell’uomo, cui appartiene, è il tema della mostra “Io, Robotto” che si potrà visitare a Milano dal 1° ottobre al 19 gennaio 2020.
Nei locali della Fabbrica del Vapore è in mostra, dal 1° ottobre, fino a gennaio, “Io, Robotto”: 115 opere esposte raccontano l’evoluzione della robotica di intrattenimento e lo fanno attraverso la guida di un’intelligenza artificiale, Alexa di Amazon.
Il robot, dopo essere stato un gioco meccanico, un traguardo della tecnologia, creato per soddisfare esigenze sociali e culturali e studiato come ausilio medico o gigante combattente per proteggere gli uomini, è diventato un automa da compagnia.
La sua storia, quella del robot da compagnia con cui intratternersi, interagire e comunicare inseguendo l’utopia del confronto con l’intelligenza universale, è raccontata, dunque, nella mostra prodotta da Amazon e dal Comune di Milano.
Si tratta della seconda esposizione della mostra, dopo il primo successo a Rovereto nel 2017. Questa volta, negli spazi della Fabbrica del Vapore, “Io, Robotto” – curata dal giornalista Massimo Triulzi – sarà aggiornata e offrirà un numero sempre maggiore di opere in esposizione.
Nel periodo di apertura della mostra saranno organizzate conferenze a tema settimanali, workshop, showcase e sezioni didattiche interattive.
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