L’esperimento dei Radiohead che hanno messo on line il loro nuovo album in forma libera e gratuita invitando i fans a pagare quello che pensano che sia giusto, ha dato il suo responso: meno del 40% ha dato un contributo economico, il 62% non ha dato nulla, chi ha pagato in media ha versato sei dollari. I dati sono stati elaborati da ComScore, una società specializzata in questo tipo di analisi di mercato nello scenario di Internet.
Il giudizio sull’iniziativa non può essere troppo positivo.
Il dato medio, infatti, si accompagna ad altre informazioni come, ad esempio, quella che dice che il 17% ha pagato meno di 4$; una percentuale minore, il 12%, ha pagato quel che costerebbe un album su iTunes (tra gli 8 e i 12$. Complessivamente la band avrebbe raccolto 2,27 milioni di dollari, una cifra solo lontanamente paragonabile con quanto avrebbero raccolto vendendo 1,2 milioni di album ‘fisici’.
Se l’operazione per i Radiohead non si può dichiarare totalmente fallimentare è perché il gruppo non deve pagare nulla ai discografici visto che, forte della sua popolarità , si produce e distribuisce da solo. Secondo gli osservatori questa particolarità sommata al fatto che i fans della band sono milioni, ha permesso ai Radiohead di supportare e sopportare questa operazione. Pochi altri gruppi al mondo sono nelle stesse condizioni e possono affrontare lo stesso rischio.