Facebook ha annunciato con un post i progressi compiuti nel combattere terrorismo, gruppi di estremisti violenti e organizzazioni razziste, sia sulla piattaforma stessa, sia su Instagram.
La maggiorparte dei recenti successi nell’eliminare i gruppi in questione, sono stati possibili grazie a tecniche automatizzate ma anche grazie a una squadra di 350 persone che lavora a Menlo Park, si occupa di antiterrorismo e il cui ambito è stato ampliato per impedire la diffusione di proclami e la messa al bando di contenuti che fanno riferimento al nazionalismo bianco e ai gruppi di suprematisti bianchi.
Facebook spiega che suoi algoritmi di apprendimento automatico hanno permesso di individuare “uno svariato assortimento” di organizzazioni terroristiche tenendo conto del loro comportamento, principalmente identificando corrispondenza tra contenuti notoriamente malevoli e valutando post per determinare probabili violazioni delle policy del social.
Nel post di Facebook si legge: “Le nostre politiche hanno da tempo proibito gli atteggiamenti fomentatori di odio in base a razza, etnia o religione – e questo ha sempre incluso il suprematismo bianco”. E ancora: “Inizialmente non abbiamo applicato la stessa logica alle espressioni del nazionalismo e del separatismo bianchi perché li pensavamo legati a concetti più ampi di nazionalismo e separatismo – cose come l’orgoglio americano e il separatismo basco, che sono una parte importante dell’identità dei popoli”. “Ma negli ultimi tre mesi il confronto con membri della società civile e accademici esperti in relazioni razziali in tutto il mondo hanno confermato che il nazionalismo e il separatismo bianchi non possono essere considerati fenomeni a parte rispetto alla supremazia bianca e ai gruppi fomentatori di odio”.
Menlo Park afferma che le persone avranno ancora la possibilità di “dimostrare l’orgoglio nel loro retaggio etnico”, ma “l’apologia e il sostegno al nazionalismo e al separatismo bianchi” non saranno tollerati, parlando di impegno “per migliorare e velocizzare la ricerca e la rimozione dell’odio dalle piattaforme”. “Negli ultimi anni abbiamo migliorato la nostra capacità di utilizzare l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per trovare materiale da gruppi terroristici. Lo scorso autunno, abbiamo iniziato a utilizzare strumenti simili per estendere i nostri sforzi a una serie di gruppi fomentatori di odio a livello globale, inclusi i suprematisti bianchi”. Il post si conclude spiegando che le persone che ricercano termini associati alla supremazia bianca “saranno indirizzate a Life After Hate, un’organizzazione fondata da ex estremisti violenti che fornisce servizi di supporto e sensibilizzazione” .