Apple con Time Machine ha fatto un ottimo lavoro proponendo un sistema di back up facile da usare, ma un lavoro assai meno buono quando si è trattato di affinare il lavoro e dare i clienti una funzione testata e davvero pronta all’uso. Ad esprimere questa tagliente opinione è Mike Mihalik, ex vicepresidente dell’engineering di LaCie e oggi rimasto nella struttura della società specializzata nei dispositivi di archiviazione come ombudsman.
Mihalik, intervistato da Computerword, mette sotto accusa diverse delle scelte compiute da Apple con Time Machine e in particolare alcune modifiche compiute all’ultimo momento che hanno portato alle problematiche di cui il nostro sito ha parlato nel corso della giornata di ieri. Secondo l’ex dirigente di LaCie Apple avrebbe fatto quel che doveva ad esempio eliminando il back up su Airport («troppo instabile», dice Mihalik), ma queste modifiche non sono state tutte fortunate. Ad esempio il fatto che Time Machine non sia in grado di usare i dischi con partizione Master Boot Record, è un chiaro errore di programmazione che deriverebbe dalla decisione, anche questa dell’ultimo minuto, di eliminare il supporto al file system FAT32. Apple si sarebbe così cautelata dall’impossibilità da parte di questo file system, usato in Windows, di archiviare file di più di 4 GB (come quelli di Time Machine) ma non ha ‘dimenticato’ di sistemare il problema del Master Boot Record.
Si tratterebbe invece di una vera e propria distrazione di programmazione il fatto che Time Machine non riconosca i dischi con caratteri non Ascii. ‘Sarebbe bastato mettere un blocker – dice Mihalik – per impedire di usare virgole o caratteri accentati. Il fatto che tutto questo sia passato inosservato e che ci siano delle note tecniche su i bug, pare quasi un modo di dire ‘scusate ci siamo dimenticati di qualche cosa’
‘La cosa che disorienta maggiormente – aggiunge il dirigente di LaCie – è che quello che abbiamo visto nel corso degli ultimi due mesi non è quello che abbiamo visto al momento del rilascio di Leopard. Hanno modificato il sistema operativo tra ultima release agli sviluppatori e quella definitiva’
In ogni caso nell’intervista a Computerword Mihalik minimizza la portata reale dei problemi di Time Machine: ‘chi ha i problemi sono un piccolo numero di clienti. Forse qualche centinaio, pochi rispetto al numero di utenti di Leopard’.