Parlare di Hype 4 non è semplice, perché chi scrive usa la versione 3 quasi tutti i giorni da diversi anni con notevole soddisfazione in diversi ambiti: il prodotto era così potente ma allo stesso tempo intuitivo che avevamo paura che un possibile update ne stravolgesse le regole di base.
Invece la nuova versione è identica alla precedente, con nuove funzioni interessanti di editing e sensibili migliorie laddove l’attualità lo chiedeva.
L’abbiamo provato per qualche settimana, ecco il risultato.
Hype 4, la recensione
DNA Apple
Per chi non lo sa, Hype 4 è l’ultima versione di un editor HTML5 visuale: una Applicazione, professionale, che permette di creare contenuti dinamici leggibili direttamente dal browser, senza nessun plug-in, senza la necessità di dover scrivere codice, anche se l’utente è libero di intervenire con qualche spruzzata di javascript laddove lo ritiene più opportuno.
Gli ambiti operativi di Hype sono lo sviluppo web (per un sito completo, per una landing page o per un banner), il Digital Publishing (come aiuto per plug-in come Aquafadas e Twixl, giusto per citare i più famosi), lo sviluppo di App, sia per l’interfaccia o la prototipazione che per l’App vera e propria, anche se serve qualche cosa che incapsuli il contenuto in un eseguibile.
Il prodotto, disponibile solo per macOS, nasce da un team nel quale, all’interno, sono presenti alcuni ex-ingeneri di Apple: il fatto è importante perché, sin dalla prima versione, Hype ha stupito il pubblico per l’approccio semplice ma potente, un fattore che l’ha reso ad oggi il prodotto di riferimento per la creazione di HTML5 in ambito mac.
Come prima, più di prima
Hype 4, presentato questa estate, mantiene le regole di semplicità e potenza che l’hanno reso famoso con interventi mirati e funzionali, abbastanza radicali da convincere gli utenti della versione 3 ad aggiornare il pacchetto ma resi del tutto trasparenti per chi non vuole un giorno di stop subito dopo l’aggiornamento per abituarsi alle novità.
Da quello che abbiamo capito, usando la versione 4 si può operare allo stesso identico modo della versione 3, introducendo le novità un po’ alla volta, anche se in alcuni casi ammettiamo che la curiosità ha preso il sopravvento.
Penna, il grande amore
La novità più grande di tutte, nonostante la varietà, è senza dubbio la presenza dello strumento Penna, come ogni buon editor vettoriale virata in vari strumenti.
Hype 4 adesso è in grado di disegnare qualsiasi forma grafica utilizzando le curve di Bezier, in modo molto accurato: lo strumento Penna, così come le nuove forme vettoriali introdotte, apre un nuovo pannello forme con tutti i dettagli del tracciato che si sta editando.
Chi ha mai operato con Illustrator (o con il nuovo Affinity Designer) sa che cosa significa la presenza dello strumento Penna: una infinita libertà di creazione e una più marcata indipendenza da editor esterni.
Con le curve si possono creare forme liberamente, oppure partire da una forma vettoriale modificandone i punti e le curve con un doppio clic sulla forma stessa (che apre alla modalità di editing).
Lo switch tra selezione e Penna non è perfetto al 100%, gli sviluppatori dovranno fare qualche piccolo ritocco qua e la per farlo diventare naturale, ma è già molto buono per uno strumento appena nato.
In Hype 4 lo strumento Penna è anche compatibile con la nuova funzione di fusione, che permette ad una forma vettoriale di cambiare in un’altra (capacità che renderà felici chi sviluppa interfacce), il tutto gestito dalla timeline come effetto parametrizzabile.
Sempre per chi sviluppa App, è stato sensibilmente migliorato l’effetto di transizione tra una scena e l’altra (le scene sono schermate, che possono essere utilizzate in modo elastico, come stati dell’App o pagine di un sito web).
Novità anche per la parte Pro
La proposta commerciale di Hype si divide nella sua versione base, al costo di 49,99 Dollari, e della versione Pro, un upgrade che costa altri 49,99 Dollari, oppure 99,99 Dollari se acquistata direttamente.
La versione Pro offre caratteristiche uniche: il Dark mode per l’interfaccia, la possibilità di gestire la gravità degli elementi o personalizzare la curva di movimento di un oggetto nella timeline, ad esempio, funzioni avanzate che possono o non possono interessare agli utenti (da qui la doppia proposta).
Hype 4 offre miglioramenti sensibili anche per chi decide l’acquisto della versione Pro: adesso infatti è possibile editare gli oggetti anche con editor esterni (Photoshop tra tutti), operando con funzioni che Hype non possiede, come ad esempio il controllo del colore di una immagine.
Questa funzione va vista anche in una ottica più ampia, come ad esempio la definizione delle funzioni javascript o delle parti in HTML in un editor esterno più specializzato (Tumult, che sviluppa Hype, cita BBEdit), con controlli e completamenti più avanzati.
Sempre per gli utenti Pro è possibile inserire più attributi alle immagini e esportare in modalità CDN (utile per chi fa banner pubblicitari).
Quelle qui citate sono solo alcune delle novità introdotte con il nuovo Hype 4 e invitiamo i lettori a dare un occhio alla pagina ufficiale per tutti i dettagli (in inglese), corredata anche di interessanti video.
Considerazioni
Dopo alcune settimane di prova, possiamo dire che il passaggio a Hype 4 è stato immediato e dopo il primo avvio, non abbiamo più aperto la versione 3 (anche perché i file non sono compatibili) e eseguito uno switch tranquillo alla nuova versione, anche se ammettiamo che molti aspetti delle nuove funzioni necessitano di più tempo per essere esplorati in tutte le loro applicazioni.
Le novità introdotte, la Penna tra tutte, sono molto importanti e cambieranno di sicuro gran parte dell workflow di chi lo usa in modo professionale.
Il costo rimane lo stesso, praticamente una formalità per chi lo usa in modo produttivo, per un software davvero incredibile e che si fa amare sin dal primo clic.
Nelle parti in ombra possiamo ammetter che qualche routine sulle forme vettoriali è migliorabile, che ci piacerebbe poter importare direttamente file in formato AI (mentre si può fare solo con SVG) e che in futuro sarebbe bello un ambiente di authoring più dedicato per gestire una App al 100% con Hype, non solo come contenuto per sistemi più ampi (ma questo è un discorso più ampio, che c’entra solo in parte con la nuova versione).
Pro:
• Lo strumento Penna è fantastico
• Migliorie anche nell’uso di alcune funzioni Pro
• Miglioramenti nelle prestazioni per chi usa macOS Mojave
Contro:
• Non gestisce i file AI
• Alcune routine della penna da rivedere
Prezzo:
• 49,99 Euro (versione base)
• 99,99 Euro (versione pro)
Hype 4 è disponibile come acquisto sia direttamente dal sito web del produttore, sia attraverso Mac App Store al costo di 49,99 Euro per la versione base e altri 49,99 Euro per la versione Pro (come update interno) oppure 99,99 Euro per l’acquisto one shot (la versione non prevede costi di abbonamento). Una versione gratuita, per prova, è scaricabile dal sito ufficiale con tutte le funzioni sbloccate per un periodo limitato.