L’attenzione della politica e degli organismi antitrust sui colossi della tecnologia si sta intensificando da mesi non solo in Unione europea: all’inizio dell’anno in USA si è parlato di smembrare i giganti hi-tech, da luglio il Dipartimento di Giustizia sta indagando su Apple, Amazon, Facebook e Google.
All’inizio il focus era su ricerche, social media e vendite al dettaglio online, ora il campo d’azione è ampliato anche alle acquisizioni. Anche se già approvate e portate a termine, l’antitrust USA punta al riesame per verificare se i big IT tramite le acquisizioni abbiano o meno inglobato concorrenti reali o potenziali.
Non solo: parlando in una conferenza avvenuta nelle scorse ore in Colorado l’assistente procuratore generale della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, Makan Delrahim, ha chiesto la collaborazione dei procuratori generali dei singoli stati USA.
Fino a 20 stati potrebbero avviare indagini sui colossi della tecnologia secondo quanto segnala il Wall Street Journal . Al momento il ruolo dei procuratori generali dei singoli stati non è ancora chiaro, ma si prevede una operazione congiunta del Dipartimento di Giustizia e degli stati in quella che può diventare una maxi indagine antitrust su Apple, Amazon, Facebook e Google per pratiche anticompetitive e abuso di posizione dominante.
L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare entro il mese di settembre. Nel frattempo Apple deve affrontare indagini antitrust anche in Giappone, in Corea del Sud, oltre che in Unione Europea e poi anche in Olanda per termini e condizioni di App Store.