I servizi cloud di Microsoft sono stati messi al bando in Germania adducendo preoccupazioni in materia di privacy. Nello stato dell’Assia le scuole non possono usare Office 365. Michael Ronellenfitsch, Data Protection Officer dello stato, ha “bannato” il cloud di Microsoft (fornito gratuitamente) dalle scuole dello stato federato.
“Microsoft Office 365 non dovrebbe essere utilizzato nelle scuole a causa di problemi di privacy per studenti e docenti, perché, anche se i server sono in Europa, per effetto del Cloud Act di Trump i dati possono essere trasmessi all’intelligence Usa”, ha riferito Ronellenfitsch, secondo il quale le istituzioni pubbliche tedesche “hanno una responsabilità speciale per quanto riguarda l’accesso e la tracciabilità del trattamento dei dati personali”.
Per Ronellenfitsch le istituzioni pubbliche tedesche “hanno una responsabilità speciale per quanto riguarda l’accesso e la tracciabilità del trattamento dei dati personali” e invoca “la sovranità digitale sui dati statali”. Oggetto del contendere sono elementi per la telemetria raccolti da Windows 10 e dalle soluzioni cloud di Microsoft; queste informazioni possono includere da tradizionali elementi di diagnostica a contenuti delle applicazioni Office, alle mail e a paragrafi di documenti.
La raccolta di queste informazioni violerebbe il regolamento generale sulla protezione dei dati meglio noto con la sigla GDPR. I data center dei cloud non dovrebbero essere fisicamente installati solo negli Stati Uniti o in Cina, ma anche in Germania, ha spiegato pochi giorni addietro il ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier, affermando anche di essere alla ricerca di partner la creazione di un’infrastruttura cloud nazionale e di essere in trattativa con SAP SE, Deutsche Telekom e altre società.
Dubbi sul cloud act sono stati avanzati non solo dalla Germania ma anche dal Comitato europeo per la protezione dei dati che in una lettera di risposta alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) ha evidenziato a necessità un accordo Ue-Usa per quanto riguarda l’accesso transfrontaliero dei dati, “per garantire il necessario livello di protezione dei dati degli interessati dell’UE e certezza del diritto per le società”.
Si aspetta una risposta ufficiale di Microsoft al riguardo.