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Google e Facebook: come sono diventati dei giganti una acquisizione dopo l’altra

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In vista di una possibile indagine nei confronti di Google, Facebook, Apple ed altri giganti digitali USA, il New York Times ha pubblicato un pregevole articolo in cui analizza l’origine di Google (oggi conosciuta anche come Alphabet) e Facebook.

Le due aziende, che nell’immaginario collettivo sono probabilmente percepite come entità monolitiche caratterizzate da un’articolazione limitata, in realtà fondano la loro attuale identità su decine e decine di acquisizioni, molte delle quali potrebbero essere in certo senso considerate quasi anticoncorrenziali, perfezionate al solo scopo di “zittire” rivali nascenti.

Google (o Alphabet che dir si voglia) ha completato dalla sua nascita 270 acquisizioni, in alcuni momenti con frequenze molto elevate: si stima che nel 2010 Google abbia acquisito un’azienda ogni 10 giorni. Ben 171 delle 270 aziende acquisite erano concorrenti diretti di Google e dei suoi servizi e fra queste rientrano alcune delle maggiori acquisizioni dell’azienda.

Google e Facebook: all’origine di due giganti nati da decine di acquisizioniYouTube, comprata nel 2006, era un concorrente di Google Video; DoubleClick e AdMob, acquisite rispettivamente nel 2007 e 2009, erano concorrenti di Google nel settore pubblicitario (oltre a rappresentare i più grandi attori nel loro segmento); allo stesso modo Waze era un concorrente di Google Maps. Ben poche di queste acquisizioni sono state messe in discussione dai relativi organi di controllo per la concorrenza USA, e tutte sono alla fine state approvate.

Facebook da parte sua ha acquisito 92 aziende dalla sua nascita, 46 delle quali dirette concorrenti. Fra le acquisizioni più grandi possiamo citare Instagram e WhatsApp, entrambe aziende considerate come potenziali diretti concorrenti di Facebook.

Pagati per lasciare Facebook, servono oltre 1.000 dollari per utenteMentre WhatsApp e Instagram sono sopravvissute come entità a sé stanti, diverso è stato il destino per molti altri possibili concorrenti del social network, tra cui si possono citare Nextstop, Gowall, ma anche FriendFeed e Beluga, nomi la cui acquisizione sembra avesse come fine ultimo semplicemente quello di liberarsi della concorrenza.

Particolarmente controversa l’acquisizione della VPN Onavo, che pare sia servita a Facebook per “spiare” gli utenti ed orientare le decisioni dell’azienda su quale sarebbe stata la prossima società da acquisire. Nessuno degli acquisti di Zuckerlberg è stato sottoposto a indagine da parte degli organi di regolamentazione degli USA.

Negli ultimi anni infine le due aziende hanno iniziato tutta una serie di acquisizioni in un certo senso meno correlate al loro core business, si pensi ad esempio ad Oculus, comprata da Facebook o a Nest, acquisita da Google.

Chi volesse leggere l’articolo originale del New York Times, può farlo a questo indirizzo.

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