Alcune software house starebbero già ricevendo il kit di sviluppo che Apple ha preparato per supportare la creazione di programmi per iPhone. A sostenere questa tesi è il sito americano Electronista .
Citando ‘fonti attendibili’ la testata on line americana, afferma che lo strumento per produrre i programmi sarebbe in forma ancora non del tutto affinata, ma sufficientemente funzionale ed efficiente per permettere agli ingegneri che lo stanno utilizzando di anticipare i tempi ed essere sul mercato con largo anticipo rispetto al resto della comunità che riceverà l’Sdk (Software Developement Kit) solo a partire da febbraio, come annunciato da Jobs.
Electronista non scende in dettagli approfonditi sull’Sdk; si apprende solo che la spedizione sarebbe avvenuta a beneficio di alcuni scelti sviluppatori solo un paio di settimane fa. Le fonti del sito americano sostengono che la creazione di applicazioni per iPhone non seguirà le stesse procedure che si seguono per sviluppare per Mac Os X e ‘presenta dei limiti’.
Apple con questa mossa potrebbe, in ogni caso, voler supportare il lancio del kit, magari presentando prodotti di software house indipendenti ma prestigiose.
Intanto, sempre a proposito di applicazioni per iPhone, si è appreso che esse sfrutteranno la tecnologia di ‘firma digitale’ che ha adottato anche Nokia per ragioni di sicurezza. In pratica un sistema di sicurezza verificherà l’identità delle applicazioni che accedono al sistema operativo; in mancanza delle ‘chiavi’ digitali memorizzate nell’applicazioni il suo funzionamento sarà bloccato. Questo non solo dovrebbe bloccare l’operatività di programmi pirata, ma permetterà anche di identificare con precisione il responsabile di ogni eventuale malfunzionamento.
A confermare l’uso della firma digitale sulle applicazioni di iPhone, una notizia che già Jobs aveva dato al momento di annunciare l’Sdk per iPhone, è Greg Joswiak, responsabile del marketing dei prodotti Apple, in una lunga intervista rilasciata a Fortune.