Sono finalmente disponibili per l’ordine anche in Italia i Mac Pro 2019 presentati da Apple alla WWDC.
La nuova workstation è configurabile in vari modi, integra processori Xeon di classe workstation con fino a 28 core, la memoria RAM può arrivare a 1,5TB, sono presenti otto slot di espansione PCI, varie opzioni sul versante scheda video e una novità particolare che Apple chiama Afterburner, un acceleratore hardware che promette di “cambiare le regole del gioco” permettendo di riprodurre contemporaneamente tre stream video ProRes RAW a 8K.
In questo articolo vedremo in dettaglio alcune peculiarità delle nuove macchine.
Il processore
La CPU che sfrutta Apple per i nuovi Mac Pro 2019 appartiene alla famiglia Xeon W. Il modello base è un 8-core/16 thread Intel Xeon W da 3.5GHz che con il Turbo boost arriva fino a 4.0GHz, memoria cache 24.5MB e supporto memoria RAM DDR4 a 2666MHz.
In fase di configurazione è possibile scegliere la variante 12-Core, in altre parole un Intel Xeon W 12 core/24 thread da 3.3GHz che con il Turbo Boost arriva fino a 4.4GHz, integra 31.25MB di memoria cache e supporta memoria RAM DDR4 a 2933MHz.
Salendo di gradino (e di prezzo) si può optare per l‘Intel Xeon W da 3.2GHz, processore che vanta 16 core/32 thread che con il Turbo Boost arriva fino a 4.4GHz, integra 38MB di memoria cache e supporta memoria RAM DDR4 a 2933MHz.
Sul penultimo posto del podio in termini di processori, abbiamo l’Intel Xeon W a 2.7GHz, CPU 24 core/48 thread che con il Turbo Boost arriva fino a 4.4GHz, integra 57MB di memoria cache e supporta memoria RAM DDR4 a 2933MHz.
Il top in termini di prezzo e prestazioni si ottiene con la CPU 2.5GHz Intel Xeon W, processore 28 core/56 thread che con il Turbo Boost arriva fino a 4.4GHz, integra 66.5MB di memoria cache e supporta memoria RAM DDR4 a 2933MHz.
Slot Processore
Apple ha scelto processori su socket o slot. Dalla foto della scheda logica si vede un socket con i tradizionali fermi sulla piastra di carico che consente di collocare il processore sopra i contatti ed evitare la saldatura. In teoria dovrebbe essere dunque possibile cambiare il processore o ad ogni modo sostituirlo in caso di problemi, senza bisogno di cambiare tutta la scheda logica che a sua volta dovrebbe ovviamente configurazioni con le varianti dello Xeon W.
La memoria RAM dei nuovi Mac Pro
I processori sfruttati da Apple sono di classe workstation ed è possibile espandere la memoria a livelli mai visti prima. Per i professionisti che lavorano a progetti di grandi dimensioni, ricercatori che hanno d esempio la necessità di effettuare complessi calcoli scientifici analizzano infinite quantità di dati o usano più applicazioni professionali alla volta, Mac Pro offre un’enorme capacità di memoria per adattarsi alle loro esigenze in continua crescita. Con un’architettura a sei canali e 12 slot DIMM fisici, il nuovo Mac Pro offre 1,5TB di memoria: la più grande mai vista su un Mac.
Le possibili configurazioni sono le seguenti: 32GB (quattro DIMM da 8GB cadauna), 48GB (sei DIMM da 8GB), 96GB (sei DIMM da 16GB), 192GB (sei DIMM da 32GB), 384GB (sei DIMM da 64GB), 768GB (sei DIMM da 128GB o 12 DIMM da 64GB) e 1.5TB (12 DIMM da 128GB, configurazione possibile solo con il processore nella variante 24-core o 28-core).
I prezzi della memoria RAM variano notevolmente in base alla quantità. Come termine di paragone, moduli DDR4 da 16GB (kit 2x8GB) sono in questo momento in vendita su Amazon a partire da poco più di 100 euro. Apple, come sempre, farà pagare a caro prezzo i moduli venduti direttamente in fase di ordine ma l’utente in questo caso poterà risparmiare acquistando moduli di memoria venduti da produttori di terze parti. I moduli di memoria specifici sono quelli da 2,666MHz per la variante con processore 8-core e 2933MHz per tutti gli altri.
Apple sfrutta moduli ECC, acronimo di “Error Correction Code” che si caratterizzano da altri tipi memorie essendo in grado di rintracciare eventuali errori contenuti nell’informazione memorizzata e per meccanismi capaci di correggere l’errore riscontrato. La RAM ECC è sfruttata in alcuni ambienti aziendali, ad esempio è richiesta nei server di aziende e centri elaborazione dati dove è fondamentale ridurre al minimo il margine di errore nei dati; l’ECC è un metodo per individuare e poi correggere gli errori di un singolo bit della memoria. Questo tipo di memorie RAM sono fondamentali nelle stazioni di lavoro e nei server in cui errori, corruzione dei dati e/o disfunzione del sistema devono essere evitati a ogni costo.
Slot, moduli MXP e altre caratteristiche
Oltre a potenti processori Xeon con fino a 28 core e 64 corsie PCI Express, il Mac Pro 2019 offre una potenza di 300W ed è dotato di un’architettura termica che la Mela definisce “all’avanguardia” che dovrebbe permettere al processore di funzionare sempre al meglio. Gli otto slot di espansione PCIe – 4 slot doppia-larghezza, tre slot single-wide, uno slot mezza altezza – offrono ampia possibilità di espansione e personalizzazione con gli slot x16 e x8 e supporto per schede PCI di lunghezza piena
Un po’ misteriosa è invece – per il momento – la nuova architettura di espansione, chiamata Apple MPX Module. Apple spiega che questa offre funzionalità Thunderbolt e oltre 500W di potenza: un primato nel settore delle schede grafiche. E per permettere al sistema di essere silenzioso, l’MPX Module viene raffreddato dal sistema termico del Mac Pro.
Peculiarità dei moduli MXP è la presenza di corsie PCIe aggiuntive che consentono di integrare Thunderbolt ed evitare l’uso di cavi di alimentazioni aggiuntivi. In genere, è possibile alimentare automaticamente schede inserite negli slot PCI Express; in alcuni casi è necessario alimentare determinate schede (es. alcune schede video) con cavetti di alimentazione con il tipico connettore quadrato PCI-Express Card a 6pin o 8 pin.
Per i tre slot a lunghezza piena Apple riferisce che è disponibile l’alimentazione ausiliaria tramite due connettori 8-pin ma non è al momento chiaro come si accede a questi ultimi (probabilmente si potrò fare con qualche cavo da collocare sui connettori presenti in qualche punto della scheda logica). L’alimentazione ausiliaria doivrebbe permettere di usare anche GPU standard (senza bisogno di ricorrere a modelli specifici per l’architettura MPX), in teoria dunque anche di Nvidia (a patto di avere i driver necessari).
Per quanto riguarda i moduli MPX, ognuno di questi può sfruttare fino a 500W. Apple spiega che lo slot PCI Express x16 è in grado di fornire fino a 75 Watt, mentre gli altri possono fornire fino a 475 Watt.
Reparto grafico
Su moduli MXP, Apple ha previsto varie configurazioni grafiche con supporto fino a quattro GPU. Le opzioni grafiche partono dalla Radeon Pro 580X, per passare poi alla Radeon Pro Vega II, che offre fino a 14 teraflops di potenza di elaborazione e 32GB di memoria con larghezza di banda di 1TBps (“la più ampia mai vista su una GPU”, dice Apple).
Con il nuovo Mac Pro debutta anche la Radeon Pro Vega II Duo, che ha due GPU Vega II per prestazioni grafiche fino a 28 teraflops e 64GB di memoria (“la scheda grafica più potente al mondo” secondo Apple). Mac Pro supporta, come già detto, due MPX Module, ed è quindi possibile usare anche due Vega II Duo per ottenere una potenza grafica di 56 teraflop e 128GB di memoria video.
Un teraflop, lo ricordiamo indica il numero di operazioni in virgola mobile che possono essere compiute in un secondo ed è l’unità che determina la potenza delle Floating Point Unit integrate nelle moderne CPU e delle GPU. I calcoli in virgola mobile, possono essere compiuti a differenti livelli di precisione. I più utilizzati sono quelli a 16 Bit (FP16 – Mezza Precisione), 24 Bit, 32 Bit (FP32 – Singola Precisione) e 64 Bit (FP64 – Doppia Precisione).
L’AMD Radeon Pro 580X offre 36 unità di calcolo, 304 stream processor, 8GB di memoria GDDR5, supporta fino a 5,6 teraflop in singola precisione, integra due porte HDMI 2.0, offre quattro connessioni DisplayPort dirottate al sistema in modo da supportare le porte Thunderbolt 3 interne. Questa supporta fino a quattro display con risoluzione 4K, due display 5K o due Apple Pro Display XDR con risoluzione 6K.
L’AMD Radeon Pro Vega II offre 64 unità di calcolo, 4096 stream processor, 32GB di memoria HBM2 con larghezza di banda fino a 1TB/s, supporta fino a 14,1 teraflop in singola precisione e 28,2 teraflop in mezza precisione. Apple spiega che la connessione Infinity Fabric Link permette a due GPu Vega II di offrire connessioni fino a 84GB/s. Sulla scheda sono presenti quattro porte Thunderbolt 3 e una porta HDMI. Due connessioni DisplayPort sono dirottate al sistema a supporto delle porte Thunderbolt 3. Questa supporta fino a sei display 4K, tre display 5K o due Apple Pro Display XDR con risoluzione 6K.
L’AMD Radeon Pro Vega II Duo integra due GPU ognuna delle quali offre 64 unità di calcolo, 4096 stream processor, 64GB di memoria HBM2 (32GB per GPU) con larghezza di banda fino a 1TB/s, supporta fino a 14,1 teraflop in singola precisione e 28,2 teraflop in mezza precisione. La connessione Infinity Fabric Link permette a due GPU Vega II di offrire connessioni fino a 84GB/s. Sulla scheda sono presenti quattro porte Thunderbolt 3 e una porta HDMI. Quattro connessioni DisplayPort sono dirottate al sistema a supporto delle porte Thunderbolt 3. Questa supporta fino a otto display 4K, quattro display 5K o quattro Apple Pro Display XDR con risoluzione 6K.
Afterburner
Il nuovo Mac Pro integra quello che Apple chiama “Afterburner“, un ASIC (Application Specific Integrated Circuit) programmabile in grado di decodificare fino a 6,3 miliardi di pixel al secondo. Non conosciamo al momento molti dettagli ma Apple spiega che con Afterburner, i video editor che utilizzano videocamere di alta qualità e necessitano di convertire i file nativi in formato proxy per semplificare il montaggio, ora possono usare direttamente i formati nativi della videocamera e decodificare in tempo reale fino a tre stream video ProRes RAW a 8K e 12 stream video ProRes RAW a 4K eliminando così i flussi di lavoro in formato proxy.
Altre connessioni sulla scheda logica e all’esterno
Dalle foto sulla scheda logica si evince la presenza di porte SATA. Promise Technology, azienda che da sempre si contraddistingue per soluzioni di storage di spicco, ha annunciato unità interne per i Mac Pro 2019, soluzioni che permetteranno di integrare fino a 4 drive internamente nei nuovi computer.
La connessione dovrebbe permettere a molti altri di offrire soluzioni specifiche. Sull’esterno del computer troviamo: due porte USB 3 che supportano USB-A (fino a 5Gb/s), due porte Thunderbolt 3 che supportano connessioni Thunderbolt 3 (fino to 40Gb/s), connessioni USB-C (fino to 10Gb/s) e DisplayPort.
Non mancano due porte Ethernet 10Gb con supporto pe configurazioni 1Gb, 2.5Gb, 5Gb e 10Gb Ethernet link usando i tradizionali connettori RJ-45. Due porte Thunderbolt 3 si trovano sulla parte superiore del case e anche queste supportano ovviamente connessioni Thunderbolt 3, USB-c e DisplayPort. La macchina integra uno speaker ed è presente il jack per cuffia da 3,5mm.
Storage
In fase di ordine, come storage si potrà optare tra: SSD 256GB (un modulo da 256GB), SSD 1TB (due moduli da 512GB), SSD 1TB (due moduli da 1TB) e SSD 4TB (due moduli da 2TB cadauno). Apple riferise come velocità: fino a 2.6GB/s nelle lettura sequenziale e 2.7GB/s nella scrittura sequenziale. Le unità di storage possono essere cifrate con funzionalità on-chio offerte dal chip T2 (qui i tutti i dettagli su cos’è e a cosa serve).
Dimensioni, peso e altre caratteristiche
L’alimentatore è da 1.4 kilowatt, non manca la WiFi 802.11ac Wi-Fi compatibile IEEE 802.11a/b/g/n eil Bluetooth 5. Le dimensioni sono: 45cm x 21.8cm (con le rotelle opzionale l’altezza arriva a 55.7cm). Il peso è di 18kg (le maniglie permettono di spostare facilmente il computer). La confezione include: una tastiera Magic Keyboard specifica (con colorazione black e silver) con tastierino numero, Magic Mouse 2 e cavo da USB-C a Lightning da 1m. Il guscio ha un motivo a graticcio che secondo Apple consente di massimizzare il flusso dell’aria e rendere il sistema silenzios (il sistema è persino più silenzioso dell’iMac Pro).
La struttura è in acciaio inossidabile; l’accesso all’interno è semplice e Apple ha promesso anche l’arrivo di una versione per l’installazione in rack.
Prezzi e disponibilità
Il nuovo Mac Pro è disponibile per l’ordine in Italia dal 10 Dicembre 2019. Ecco gli ultimi articoli pubblicati in questi ultimi giorni:
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