Ogni giorno siamo testimoni di come la tecnologia modelli il futuro, ma c’è una cosa che non è cambiata: il successo di Tetris. Il gioco nasce 35 anni fa (era il 6 giugno 1984) dalla geniale mente di Aleksej Leonidovič Pažitnov mentre stava lavorando per l’Accademia delle Scienze dell’URSS di Mosca.
Ad ispirarlo furono i tetramini, ovvero le figure piane composte da quattro quadrati identici connessi tra di loro lungo i lati, ma nello sviluppo – portato a termine in sole sei settimane – commise un solo errore: non lo brevettò.
Probabilmente si trattò di inesperienza, ma ciò permise a Tetris non solo di diventare il primo gioco per computer in Russia, ma anche di scalare facilmente le vette cominciando a riscuotere popolarità intorno agli anni ‘80, quando venne incluso nella confezione della prima edizione del Game Boy (che di anni ne ha da poco compiuti 30).
Oggi di Tetris esistono decine di varianti disponibili per altrettante console e sistemi operativi – di recente Ubisoft l’ha riproposto per Xbox One e PlayStation 4 – finendo addirittura in alcune calcolatrici grafiche ma anche telefonini, PDA, iPod, set-top Box e perfino nell’editor di testo GNU Emacs.
Tra le numerose conquiste di Tetris c’è anche quella di essere stato dichiarato uno dei dieci videogiochi più importanti di sempre – alcuni degli altri sono altrettanti giganti dei videogiochi come Pac-Man e Super Mario Bros. Secondo le statistiche ad oggi ne sono state vendute oltre 170 milioni di copie e solo Minecraft sarebbe riuscito meglio in questa impresa.
Cosa rende Tetris così irresistibile? Probabilmente il fatto che ci si può giocare per ore ed ore di fila o anche soltanto per 10 minuti senza che ciò ne cambi l’essenza. Non ha neppure importanza se si gioca contro un amico o se ogni partita diventa una sfida contro se stessi, e poi non c’è bisogno di salvare la partita, non ci sono livelli da battere e neppure un chiaro punto di partenza e di arrivo (ovviamente ci riferiamo alla versione originale del gioco).
Insomma è uno dei quei giochi semplici e allo stesso tempo irresistibili tanto per un bambino che per il proprio genitore che non sembra voler cedere il passo, strizzando l’occhio perfino agli smartphone di cui il mercato sembra ormai saturo già dopo appena 12 anni «Finché ci saranno abbastanza pixel sullo schermo per permettere di visualizzarlo» scherza Henk Rogers, attuale CEO della Tetris Company «Allora ci sarà un posto anche per Tetris».