Il Wall Street Journal parla delle funzionalità di tracking integrate in alcune app grazie alle quali è possibile inviare dati ad aziende quali Facebook e Google e tracciare gli utenti in vari modi.
Joanna Stern, redattrice del WSJ, riferisce che Apple ha in programma di impedire le funzionalità di tracking per le app di terze parti presenti nella sezione “Bambini” dell’App Store. La redattrice del quotidiano di affari e finanza afferma di avere avuto questa informazione da una non meglio precisata “persona a conoscenza della materia”; la Casa di Cupertino – almeno per il momento – ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Nel suo articolo, la redattrice fa riferimento a un’app per ragazzi denominati “Curious World”. A suo dire in questa sono presenti funzionalità di tracking che hanno permesso di tracciare in vari modi suo figlio, individuando elementi quali: età, nome e libri con i quali ha interagito sullo schermo, inviando dati a Facebook. Sono state testate oltre 80 app, generiche molte delle quali, pubblicizzare anche da Apple, e in tutte queste tranne una, sono stati individuati tracker di terze parti sfruttati per marketing, pubblicità o servizi di analytics.
In molte delle app testate (non espressamente rivolte ai ragazzi) sono stati individuati una media di quattro diverse tipologie di tracker ma in alcune ne erano presenti molti di più (sette in quella dell’app usata dal figlio).
Non sono presenti in iOS funzioni che permettono di limitare il tracking ma è possibile scoprire cosa fanno molte app usando app VPN e bloccare alcuni servizi.
Pochi giorni addietro ha fatto discutere un articolo del Washington Post che ha parlato di “app spione”, in grado di tracciare l’utente con la funzione di aggiornamento in background di iOS. I meccanismi di tracker, come accennato, permettono di ricavare elementi utili per tracciare gli utenti per vari scopi, come ad esempio personalizzare l’esperienza d’uso e mostrare pubblicità ad hoc. La raccolta di informazioni non è per forza qualcosa di negativo, soprattutto se i dati vengono raccolti in modo anonimo e per periodi limitati. Il problema è che alcuni meccanismi di tracker raccolgono informazioni peculiari sull’utente senza avvisare espressamente di simili attività, in che modo, per quanto tempo e con chi queste informazioni sono condivise.
Apple poterebbe integrare novità specifiche con iOS 13. Ne dovremmo sapere di più in concomitanza della Worldwide Developers Conference (WWDC) che si terrà dal 3 al 7 giugno a San Jose presso il McEnery Convention Center.