Era nell’aria da oltre un anno e anticipato nelle scorse ore: come atteso il Presidente USA Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo per il bando definitivo di Huawei dagli USA. Per il colosso cinese si tratta di nuove «Irragionevoli limitazioni» che violano i diritti Huawei e contribuiranno «A rendere inferiori e più costose le alternative per gli USA».
Governo e agenzie federali non possono acquistare e utilizzare dispositivi di rete di Huawei e ZTE fin dall’estate del 2018. Anche le grandi società di telecomunicazioni hanno evitato di acquistare apparecchiature di rete di Huawei e ZTE. Negli USA risultano pressoché introvabili anche gli smartphone di questi marchi.
Per tutte queste ragioni il nuovo provvedimento sembra una formalità, in ogni caso ora il nuovo bando di Huawei dagli USA estende il divieto anche gli operatori più piccoli, quelli che servono le aree rurali degli USA, società e aziende private. Questi soggetti, alcuni dei quali impiegano ancora o hanno da poco acquistato dispositivi di rete Huawei per l’aggiornamento delle proprie infrastrutture, si troveranno a dover affrontare ulteriori costi per la loro sostituzione.
Allo stesso tempo il bando impedisce o rende più difficile per Hauwei acquistare parti e componenti da società USA. Il bando di Huawei dagli USA parte da un provvedimento firmato da Trump in cui non vengono citati né la Cina né Huawei. Spetta al Dipartimento del Commercio USA indicare le società il cui operato, prodotti e dispositivi sono ritenuti in violazione della sicurezza nazionale o interessi di politica estera, segnalazione che è puntualmente arrivata poco dopo la firma del Presidente USA.
«L’ordine esecutivo vieta le transazioni che coinvolgono tecnologie informatiche o di comunicazione o servizi progettati, sviluppati, prodotti o forniti da persone di proprietà di, controllate da, o soggette alla giurisdizione o alla direzione di un avversario straniero ogni volta che il segretario del commercio determina che una transazione rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale», così come dichiara il Dipartimento del Commercio.
Il nuovo bando di Huawei dagli USA segue due procedimenti già avviati dal Governo contro la multinazionale cinese: una per aver cospirato per sottrarre proprietà intellettuali e segreti commerciali da T-Mobile, l’altra per la violazioni commerciali e finanziarie contro Huawei e la direttrice finanziaria Meng Wanzhou, figlia del cofondatore della società, arrestata in Canada su ordine partito dagli USA.
Nella sua risposta Huawei indica il nuovo provvedimento come irragionevole e contrario alla legge e ai diritti dell’azienda. «Limitare la possibilità di Huawei di fare business negli USA non solo non renderà gli USA più sicuri o più forti ma contribuirà a rendere inferiori e più costose le alternative per gli USA» aggiungendo che si tratta di «Restrizioni irragionevoli» che «Violano i diritti Huawei e sollevano altre questioni legali».
Qui la risposta ufficiale completa dell’azienda cinese:
” Huawei si oppone alla decisione presa dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
La decisione presa non è nell’interesse di nessuno. Comporterà un grave danno economico per le aziende americane con cui Huawei collabora, inciderà su decine di migliaia di posti di lavoro americani e interromperà la collaborazione e la fiducia reciproca che esiste attualmente nella catena di approvvigionamento globale.
Huawei cercherà immediatamente rimedi e troverà una soluzione a questo problema. Cercheremo anche di intraprendere azioni proattive al fine di mitigare gli impatti che deriveranno da questo caso.”
Finora non sono emerse prove concrete a sostegno di tutte le accuse sollevate dagli USA contro Huawei, sia per le violazioni commerciali e finanziarie, così come per operazioni o componenti in violazione o contrarie alla sicurezza nazionale USA. Sia Hauwei che ZTE hanno sempre negato le accuse. Huawei si è spinta oltre citando in giudizio in governo USA per un blocco considerato incostituzionale.