Apple e Qualcomm mettono la parola fine alle battaglie legali che vedevano da almeno due anni le due aziende contrapposte sulla questione royalty e duinque il caso in discussione da ieri nel tribunale federale di San Diego, sarà sicuramente semplificato dopo questo inatteso annuncio.
Apple in un comunicato dichiara che le due aziende hanno siglato un patteggiamento che consente di archiviare i vari contenziosi nel mondo. L’intesa prevede un pagamento dalla Mela a Qualcomm (la cifra non è stata indicata). Le due aziende hanno altresì stabilito un accordo di licenza per sei anni, entrato in vigore a partire dal 1° aprile 2019, questo include la possibilità di proroga di altri due anni e un “contratto pluriennale per la fornitura di chipset”.
Al centro del contendere, lo ricordiamo, vi erano chip-modem e funzionalità che permettono a uno smartphone di collegarsi alla reti di telefonia cellulare. Secondo Apple, il produttore di chip-modem (con il quale ha lavorato per anni) sfruttava la sua posizione dominante per chiedere royalty troppo elevate rispetto agli standard di mercato, senza concedere i propri brevetti a condizioni eque e ragionevoli. Per Qualcomm, invece, le somme erano corrette e fondamentali per continuare ad innovare e a fare ricerca.
A gennaio dello scorso anno, lo ricordiamo, Apple aveva chiesto un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso, negandoli successivamente come ritorsione per la collaborazione della Mela con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud, autorità che un mese prima aveva inflitto a Qualcomm una multa di circa 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali.
Su questo fronte una sentenza preliminare aveva stabilito che Qualcomm doveva a Apple circa 1 miliardo di dollari come rimborsi per le royalty, pagamenti dovuti perché parte di un accordo commerciale tra le due aziende.
Senza Qualcomm, e con Intel in alto mare sul versante chip-modem 5G, Apple rischiava di trovarsi a non avere fornitori ai quali rivolgersi per la tecnologia 5G dei futuri iPhone. Apple era stata costretta a un certo punto a creare un team interno per progettare suoi chip-modem. A queato punto bisognerà capire se Apple vorrà comunque occuparsi di tecnologie LTE o, visto che parla di accordo “pluriennale” con Qualcomm, reindirizzare migliaia di ingegneri reclutati allo scopo, su altri versanti più interessanti…
Com’è facile immaginare, la reazione in borsa è stata potente per Qualcomm, arrivata a guadagnare fino al 21%. Apple è invece cresciuta dello 0,2% e Intel (attuale fonitore della Mela per i chip-modem e l’azienda che ha più da perdere da questa storia) dello 0,1%.