Dietro al Project Context, il “tavolo-bacheca” da impaginazione di cui vi abbiamo dato conto qualche ora fa e che è stato uno degli hi-lights di Adobe MAX, c’è la tecnologia Apple. A rivelarlo è stata la stessa Adobe nella comunicazione ad alcuni giornalisti.
I tre schermi sono mossi da cinque Mac, due per ciascuno dei due schermi più grandi e uno per il tavolo stile surface. Le macchine Apple girano con un normale Mac OS X sul quale è stato installato lo speciale software per il montaggio e l’impaginazione del giornale. Gli schermi hanno una risoluzione di 1080p, ma trattandosi di display di grandi dimensioni (quando grandi non è stato dichiarato ma potrebbe trattarsi di schermi da 60 pollici), la risoluzione non è ottimale. Il progetto sperimentale in ogni caso potrebbe giungere a maturazione quando i display saranno a risoluzione 4K e questo migliorerebbe notevolmente la qualità delle immagini, un dettaglio importante quando si tratta di grafica ed impaginazione. Da segnalare, infine, che Project Context potrebbe essere usato anche per svolgere altri compiuti oltre che la semplice impaginazione.
Project Context, nasce dalla necessità sentita in Adobe di sperimentare con le nuove interfacce basate sui gesti, un sistema che può condurre ad un miglior controllo dei contenuti e nuovi software, più flessibili e potenti di quelli attuali. La dimostrazione svolta congiuntamente da Claudia de Almeida, uno dei creativi di Wired, e da David Wadhwani, ha dato l’impressione di avere delle potenzialità anche se forse allo stato attuale è più un prodotto futuristico che futuribile.