Da tempo si rincorrono varie voci secondo le quali Apple non avrà vita facile per ottenere e integrare il chip modem per iPhone 5G: negli scorsi mesi era indicato in arrivo nel 2020 ma ora secondo diversi analisti potrebbe slittare al 2021 se non addirittura oltre.
Per gli ultimi iPhone, Apple sfrutta esclusivamente i chip modem di Intel e quest’ultima – a quanto si vocifera – non è in grado di fornire il chip wireless per la gestione del 5G di cui Apple ha bisogno in tempo per produrre iPhone 2020.
«Se Apple ha difficoltà a reperire i chip modem per gli iPhone del 2020, può rivolgersi a noi», è questo sostanzialmente quanto manda a dire il Presidente di Qualcomm ad Apple. «Siamo ancora a San Diego. Hanno il nostro numero» ha riferito Cristiano Amon ad Axios.
Il dirigente ha riferito ancora di non poter commentare su ciò che Apple sta facendo, e “punzecchiato” Cupertino, spiegando che più aspettano, più difficile per loro sarà centrare l’obiettivo, un riferimento probabilmente alla possibilità di trovarsi il prossimo anno sul mercato con un dispositivo non ancora compatibile con le reti 5G.
Qualcomm dispone già di una piattaforma 5G di seconda generazione ma i contrasti con Apple rendono improbabile un accordo. La multinazionale di Cupertino nel frattempo avrebbe creato un super-team interno, con migliaia di dipendenti che stanno lavorando a un chip-modem proprietario
Si parla di 1000-1200 ingegneri, molti dei quali provenienti sia da Qualcomm che da Intel, tutti reclutati per lavorare in una nuova struttura dedicata allo scopo che si trova a San Diego. I futuri chip-modem degli iPhone potrebbero essere progettati da Apple e fabbricati da TSMC o Samsung. Se così sarà, non se ne parlerà ad ogni modo prima del 2021 o forse oltre. La soluzione alternativa per Apple è rivolgersi all’amico/nemico di sempre: Samsung.
A dicembre dello scorso anno il Presidente di Qualcomm, parlando della guerra legale con Apple, aveva detto di essere convinto di una possibile ricomposizione. Un accordo in grado di riportare armonia tra le parti sarebbe certamente gradito dagli azionisti di tutte e due le società.
Delle due parti, quella più propensa a scendere ad accordi sembra Qualcomm, anche perché sa di non poter fare a meno dell’ecosistema Apple e della spinta che questa può dare alle tecnologie legate al 5G. Apple è convinta di avere ragione e d’altra parte Qualcomm più volte è stata multata dalle autorità antitrust, incluse quelle cinesi, oltre a essere finita sotto accusa anche nell’Unione europea.