Apple paga pesantemente la crisi del mercato finanziario. Nel corso della giornata di ieri il titolo di Cupertino, travolto come altri del listino dalla paura che dopo Lehmans Brothers e il colosso Aig, ci sia ben altro di marcio nel sistema della finanza e del credito americano, è precipitato di quasi 9 punti, 8,61 per la precisione.
I 12,05 dollari in meno della chiusura di ieri e a 127,83$, Apple ha subito uno degli arretramenti più pesanti dell’anno, ma non è ancora ai minimi degli ultimi 12 mesi, ma a quello degli ultimi sei mesi. Il 17 marzo AAPL aveva concluso la seduta a 128,59$, ma durante le contrattazioni era stato fissato anche a quota 122,55. Il minimo dell’ultimo anno è stato di 115,44 registrato il 26 febbraio.
La maggior parte degli analisti ritiene che i fondamentali di Apple siano tra i migliori tra quelli delle aziende di Wall Street, ma Cupertino è anche al confine tra il settore informatico e quello dell’elettronica di consumo, un ambito quest’ultimo che potrebbe perdere quota in conseguenza della crisi economica. In più alcuni dei suoi prodotti si collocano in una fascia di prodotti equiparati al lusso e rivolti a pubblico con alta capacità di spesa, che potrebbero essere quelli più colpiti dalla crisi del credito e di liquidità che potrebbe innescarsi in conseguenza di quanto accaduto nei giorni scorsi.
Apple comunque non è l’unica società ad essere stata punita severamente; cali tra il 3 e l’8% hanno afflitto Microsoft, Sun, HP, Google, Intel, solo per citare alcuni dei nomi di maggior rilievo nel settore informatico.