È in atto una migrazione da Apple verso altre aziende della Silicon Valley? Stando a quanto riporta Business Insider il fenomeno, in passato sconosciuto visto che i dipendenti Apple sono sempre stati piuttosto impermeabili alle tentazioni lanciate da altre imprese della tecnologia, sarebbe in atto da qualche tempo con diversi cacciatori di teste capaci di tornare in ufficio con curriculum di ingegneri e specialisti oggi a Cupertino che si dichiarano disposti ad andare altrove a prestare le loro competenze.
Quel che accade, se confermato, è di un certo rilievo. Assunzioni e partenze verso nuove aziende sono molto comuni nella Silicon Valley visto che nuove startup nascono quotidianamente come funghi in questa zona della California nella quale, come noto, sono presenti un elevatissimo numero di produttori di hardware e società che sviluppano software. Benché molte aziende spendano una fortuna per accaparrarsi gli uomini migliori, Apple ha avuto dipendenti molto fedeli sia per ragioni di carattere economico, visto che una buona parte dello stipendio è versata in azioni e le azioni AAPL sono cresciute costantemente di valore durante gli ultimi anni, sia per questioni di carattere che potremmo definire “ideologico”. Molti assunti si considerano non semplici lavoratori, ma fedeli alla piattaforma alla quale si dedicano da anni come sviluppatori, tecnici o anche semplici utenti appassionati. Oggi però questi pilastri stanno diventando più deboli. I salari di Cupertino, da sempre sotto la media della Silicon Valley, non sono più corroborati da pacchetti azionari allettanti per la debolezza in borsa di Apple e l’atmosfera non è la stessa dei tempi in cui era presente Steve Jobs.
John Gruber, giornalista ed insider, però getta acqua sul fuoco e afferma che la mobilità è nell’ordine delle cose; in particolare non ci sarebbe stata un’accelerazione delle partenze da quando sono stati notati alcuni movimenti. “E’ l’inevitabile traguardo di persone di talento che desiderano capitalizzare le competenze acquisite in un’azienda di successo – dice Gruber – e nella peggiore delle ipotesi, Apple potrebbe facilmente aumentare i salari e tenersi ben stretti gli uomini importanti”.
[A cura di Mauro Notarianni]