L’idea in sé era geniale, per quanto illegale: farsi consegnare da Apple schede madri originali per costruire intorno ad esse falsi iPhone da vendere come fossero veri. A percorrerla è stata un gruppo di truffatori cinesi che con questo sistema sarebbero riusciti a “produrre” 121 iPhone 4S guadagnando circa 50mila euro. Il sistema era in un tempo semplice da ideare, ma complesso da mettere a frutto. Il gruppo, cinque persone, lavorava presso un rivenditore Apple cinese di Wenzhou, autorizzato in quanto tale a vendere iPhone. Da qualche tempo da questo negozio erano pervenute ad Apple una serie di segnalazioni di BAND di iPhone difettose; queste parti sono di fatto la parte cruciale del telefono, per la precisione quasi tutto il telefono esclusi chassisis, batteria e minutaglie, per un valore di quasi 500 dollari. Secondo la politica di Cupertino il rivenditore poteva avere nuove componenti in cambio di quelle che sarebbero state difettose e così è stato. Peccato che le parti spedite ad Apple erano false, costruite ad arte in qualcuno degli innumerevoli laboratori asiatici dove si può produrre e commercializzare di tutto.
Il gruppo di impiegati del rivenditore usando questo sistema è riuscito a creare il “magazzino” necessario a costruire gli accennati 121 falsi iPhone 4S; sarebbe bastato comprare batterie e componentistica varia da affiancare alla scheda madre originale ottenuta in cambio di quella “taroccata”. Secondo gli investigatori locali Apple si sarebbe accorta del trucco dopo avere notato che il 20 dicembre erano stati attivati 118 dei 121 telefoni dichiarati come difettosi e che tutti erano appartenenti alla serie C8PJ; poiché ci sono scarsissime possibilità che un tale numero di prodotti della stessa serie fossero tutti insieme difettosi, sono scattate le indagini e poi le manette.
La vicenda è venuta alla luce a distanza di poco tempo da problematiche che riguardano le riparazioni in garanzia in Cina, dove Apple è stata spesso accusata di avere un atteggiamento di sufficienza nei confronti dei clienti locali che chiedono la riparazione dei loro dispositivi.