Secondo Spotify, Apple ha il classico atteggiamento da monopolista. L’accusa parte a margine della denuncia inoltrata alla Commissione Antitrust europea per abuso di posizione dominante e in base alle quali la Casa di Cupertino, spiega il servizio di musica streaming, ha “introdotto nell’App Store delle regole che limitano volutamente la scelta e soffocano l’innovazione a scapito dell’esperienza dell’utente, agendo sia da parte in campo sia da giudice per svantaggiare deliberatamente altri sviluppatori di app”.
A fronte della posizione di Spotify, Apple aveva bollato la ricostruzione dei fatti come “retorica fuorviante”. Secondo Cupertino l’azienda svedede ha tutto il diritto di stabilire un proprio modello di business ma non di arguire su “ciò che abbiamo creato e su quello che facciamo per supportare sviluppatori, musicisti, cantautori e creatori indipendenti di ogni tipo”.
“Tutti i monopolisti – spiega in una dichiarazione Spotify – lasciano intendere di non fare nulla di sbagliato e sostiene di avere a cuore l’interesse di concorrenti e consumatori. La risposta di Apple alle nostre accuse prima dell’esposto alla Commissione Europea, non è quindi sorprendente ed è del tutto in linea con le nostre aspettative”.
Spotify continua argomentando sulle ragioni della denuncia: “Il comportamento di Apple danneggia la concorrenze e i consumatori, in chiara violazione della legge. Ciò risulta evidente dalla convinzione di Apple che gli utenti Spotify su iOS siano clienti di Apple e non clienti di Spotify, evidenziando che il nocciolo del problema è Apple. Rispettiamo l’iter che la Commissione europea è ora tenuta a dare il via esaminando la questione”.
Apple, lo ricordiamo era stata altrettanto dura con parole molto dirette accusa Spotify “di non dare nulla in cambio agli artisti”, offrendo loro contributi bassissimi. Spotify non sarebbe quello che è oggi senza l’ecosistema dell’App Store”, spiega ancora Apple, “ma ora cerca di sfruttare la propria portata per evitare di contribuire al mantenimento di quello stesso ecosistema. Noi pensiamo che sia sbagliato”.