Apple si è accordata per pagare 53 milioni di dollari di risarcimento in un’azione legale collettiva che era partita nel 2010 e che accusava Cupertino di non aver voluto riparare in garanzia alcuni iPhone e iPod Touch. I ricorrenti lamentavano che Apple aveva rifiutato di riparare i prodotti, benché in garanzia, poiché un indicatore interno (un piccolo pezzo di nastro adesivo) aveva cambiato colore: da bianco diventato rosa o rosso. Si tratta di un rivelatore, uno stratagemma che permette a Cupertino di identificare i prodotti che sono stati a contatto con acqua o altri liquidi, annullando in questo caso la garanzia.
Il produttore del nastro in questione, 3M, ha ammesso che anche la semplice umidità e non solo i liquidi veri e propri possono far cambiare colore all’indicatore. Da novembre del 2010 Apple ha cambiato approccio informando i centri di riparazione che i dispositivi devono essere ispezionati, anche se l’indicatore mostra un colore diverso da quello normale. In precedenza i centri di assistenza neanche aprivano il dispositivo se alla verifica “a vista” il sensore in questione era di un colore diverso: uno dei sensori si trova all’interno dell’ingresso cuffia e può essere controllato usando una minitorcia che faccia luce nell’ingresso.
Nella causa in questione i dispositivi interessati sono il primo iPhone, l’iPhone 3G, iPhone 3GS e la prima, seconda e terza generazione di iPod Touch. Wired rivela che i pagamenti dovrebbero ammontare a circa 200 dollari a dispositivo (dipende dal numero di soggetti hanno chiesto il risarcimento). In passato Apple ha brevettato alcune tecniche grazie alle quali è possibile individuare se un utente ha usato in modo inappropriato un dispositivo, prevedendo anche un metodo che in alcuni casi consente di spegnere automaticamente l’apparecchio e segnalare elettronicamente l’avvenuta manomissione al servizio di supporto tecnico.
[A cura di Mauro Notarianni]