Chiamare il CEO di Cupertino Tim Apple non sarebbe stato un errore, ma un soprannome scelto dal presidente Donald Trump per risparmiare tempo e parole. Il 7 marzo 2019 il presidente degli Stati Uniti si è riferito a Tim Cook chiamandolo Tim Apple, innescando una catena di news e tweet legati all’errore commesso, sostituendo al cognome del CEO di Apple il nome dell’azienda. Ha dichiarato, con un tweet, che non si è trattato di un errore, ma di una scelta fatta per risparmiare parole e tempo.
“Durante una recente riunione con dirigenti d’azienda, e molto tempo dopo aver introdotto formalmente Tim Cook di Apple ho rapidamente fatto riferimento a lui chiamandolo Tim + Apple, considerando l’associazione Tim/Apple come un modo semplice per salvare tempo e parole”, ha dichiarato Donald Trump con un Tweet, ricordando anche che la notizia è diventata in breve tempo “una brutta storia su Trump”.
L’epiteto Tim Apple arriva come ringraziamento del forte impegno e degli investimenti di Cupertino nel settore education. Trump ringrazia l’amministratore delegato di Apple per i grandi investimenti della società negli USA, in termini di posti di lavoro creati ma anche per il curriculum sul coding, con lezioni, strumenti, app ed ebook messi a disposizione gratuitamente da Cupertino per insegnanti e studenti che in questo modo possono imparare a programmare già nelle scuole dell’obbligo USA.
At a recent round table meeting of business executives, & long after formally introducing Tim Cook of Apple, I quickly referred to Tim + Apple as Tim/Apple as an easy way to save time & words. The Fake News was disparagingly all over this, & it became yet another bad Trump story!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 11 marzo 2019
“Hai investito molto nel nostro paese, lo apprezziamo molto, Tim Apple”, aveva detto Donald Trump. Trump è noto per modificare deliberatamente i nomi dei personaggi famosi. Una volta ha chiamato il CEO di Amazon Jeff Bezos “Jeff Bozo”. Cook e il tuo team social media ha reagito cambiando il suo handle di Twitter in Tim “Apple”, con il logo della società.
Un ringraziamento che arriva nonostante la distanza tra Tim Cook e il Presidente USA in relazione alle posizioni di Trump conservatrici se non reazionarie su immigrazione, identità di genere e di sesso, ambiente e clima, nazionalista sulle politiche commerciali estere e molto altro ancora. Tim Cook aveva dimostrato la sua grande intelligenza e abilità politiche: ha fatto buon viso a cattivo gioco, a differenza di altri che hanno rifiutato qualsiasi rapporto (o quasi) con l’amministrazione Trump, ha subito dichiarato che protestare e urlare o astenersi non sarebbe valso a nulla. Per Tim Cook l’unica cosa da fare era collaborare e confrontarsi, ed è quello che ha fatto.
E proprio grazie all’atteggiamento di Tim Cook, il Presidente USA lo ha presentato come un amico, riferendosi a lui con un nomignolo, come si fa tra amici, appunto: Tim Apple.