Come avevamo ipotizzato, Facebook non ha presentato un “Facebook Phone” e nemmeno una versione “apocrifa” del sistema operativo Android, ma un “launcher”, un’app che riesce a trasformare l’interfaccia di un qualsiasi terminale Android incentrando l’esperienza utente proprio sul social network di Zuckerberg.
L’obiettivo della nuova “app” di Facebook è offrire un’esperienza incentrata non sulle app ma sulle persone; slogan che i più attenti ricorderanno utilizzato anche da Microsoft con il lancio di Windows Phone, OS che al momento può già vantare una profonda integrazione con Facebook, caratteristica che però fino ad oggi non ha dato buoni risultati in termini di vendite.
Le principali caratteristiche di Facebook Home sono il Cover Feed, una sorta di Cover Flow accessibile direttamente dalla lockscreen attraverso cui sarà possibile consultare le varie news che provengono dal proprio account Facebook – inclusi i messaggi pubblicitari in futuro – e interagire con esse in maniera immediata.
Una volta sbloccato lo schermo si avrà a portata di mano un menù con le applicazioni principali e con altre opzioni dedicate a Facebook, come gli aggiornamenti di stato o i check in, raggiungibili in maniera semplice, a portata di pochi swipe.
Infine la terza caratteristica sono le ChatHeads, in altre parole dei pop up che mostreranno eventuali messaggi provenienti dai propri contatti sovrapposti all’app in uso, per rispondere o interagire con i contatti senza dover abbandonare l’app del momento.
Home sarà disponibile dal prossimo 12 aprile su Google Play Store inizialmente per HTC One X, HTC One, Samsung Galaxy S III and the Samsung Galaxy S4, mentre diversi produttori integreranno Home direttamente sui loro dispositivi di default tramite il Facebook Home Program, come per l’HTC First, presentato anch’esso durante la serata come, primo di una lunga serie di dispositivi e disponibile prossimamente in esclusiva presso l’operatore AT&T. Inoltre nel corso del tempo Home riceverà regolari aggiornamenti e nuove funzioni.
Durante la presentazione, il fondatore di Facebook non ha lesinato complimenti alla versatilità di Android che ha consentito all’azienda di modificare in maniera abbastanza sensibile l’esperienza dell’utente senza la necessità di attaccare la base dell’OS, consentendo a Facebook di rendere disponibile Home immediatamente, per milioni di utenti sparsi per il mondo.
Oltre alle evidenti motivazioni tecniche, la ragione per cui Zuckerberg ha deciso di puntare il tutto per tutto su Android è evidente dai pochi numeri che si conoscono: lo scorso novembre 2012 Facebook per Android contava 198.8 milioni di utenti attivi, mentre Facebook per iPhone e iPad contavano rispettivamente 147 e 48 milioni di utenti mensili attivi, un sostanziale pareggio. La vera differenza sta nella penetrazione: mentre per iOS l’app del social network è installata sul 70% dei dispositivi, su Android è presente sul solo 40% dei device, segno che il margine di crescita è notevolmente più elevato, calcolando anche la sempre più rapida diffusione del sistema operativo di Google.
Facebook, alla disperata ricerca di una modalità per monetizzare e capitalizzare il suo traffico mobile, ha così deciso di offrire agli utenti Android una nuova esperienza in mobilità incentrata sui servizi del social network; qualcosa che non avrebbe mai potuto offrire agli utenti iOS vista la “blindatura” del sistema operativo della Mela che non permette personalizzazioni di tale livello.
È presto per sostenere che l’arrivo di Home possa giocare un qualche ruolo sulle quote del mercato smartphone ma Facebook è pur sempre uno dei servizi online più amati al mondo e l’esclusività di Home per Android potrebbe avvantaggiare il robottino verde rispetto a iOS, che per sua natura non è in grado di poter offrire un’esperienza dello stesso tipo, almeno non allo stato attuale.
Se Home avrà successo, iOS potrebbe trovarsi in una posizione di svantaggio: sappiamo tutti quanto Facebook stia diventando onnipresente e, per molti utenti, indispensabile nelle attività quotidiane. Home potrebbe rappresentare una killer application per i dispositivi Android, capaci di offrire un vantaggio non indifferente rispetto alle controparti iOS, e un segno ironico del destino considerando che in questo caso l’alleato principale di Facebook è pur sempre il rivale Google che ha tutto l’interesse a indebolire Facebook viste le reciproche e concorrenziali ambizioni di diventare un “hub della vita” degli utenti.