Il rapporto degli editori con Apple News è senza dubbio di amore e odio: i Publisher amano la sterminata platea di potenziali lettori rappresentata dagli utenti di iPhone, iPad e Mac ma odiano i meccanismi di monetizzazione e ricavi che alcuni editori definiscono addirittura atroci.
I problemi vengono fatti risalire a tre ragioni principali. In primo luogo la privacy di Apple non permette di sfruttare la pubblicità più remunerativa, vale a dire quella basata sui profili degli utenti
In secondo luogo Apple vieta anche la pubblicità programmatica, cioè quando gli annunci vengono venduti tramite software invece che da persone. Policy che esclude anche le offerte in tempo reale, quando gli annunci vengono venduti al miglior offerente tramite aste automatizzate.
Infine, anche se Apple promette di vendere qualsiasi spazio pubblicitario invenduto, in realtà nella pratica è lontana dal raggiungere questo obiettivo: alcuni editori lamentano slot invenduti con percentuali elevate comprese tra il 75-85%.
Fin qui le brutte notizie, ma alcuni editori segnalano anche un aspetto positivo di Apple News: l’aumento del traffico. Così anche se proseguono le lamentele su ricavi e monetizzazione, alcuni editori dichiarano che Apple News ha incrementato visite e traffico al proprio sito web. Una spinta che alcuni cercano di convogliare verso il download di podcast, altri incrementando il numero degli iscritti alle proprie mailing list, altri ancora cercando di convertire lettori di Apple News in utenti abbonati alle proprie pubblicazioni digitali.
Per il momento Apple News è disponibile solo in un numero limitato di paesi. Con l’atteso keynote Apple 25 marzo si prevede che Cupertino presenterà il suo servizio TV in streaming e anche Apple News Magazines, un abbonamento unico stile Netlifx per notizie, giornali e riviste in edizione digitale.