Safari per iOS 12.2 beta e Safari 12.1 per macOS High Sierra e Mojave, integrano una versione aggiornata della tecnologia di Apple nota come “Intelligent Tracking Prevention” con funzioni ancora più avanzate e regole ancora più severe per tutelare la privacy dell’utente su Internet e social.
L’Intelligent Tracking Prevention 2.1 limita la memorizzazione dei cookie lato-client (i piccoli file di testo che possono essere memorizzati sul computer o dispositivo mobile mentre visitiamo un sito o parti di esso) a sette giorni. Passato questo tempo, il periodo di validità o di registrazione del cookie non è più valido. Dettagli tecnici sul meccanismo in questione sono riportati sul sito web dedicato al Webkit, il “motore” di Safari, spiegando che le nuove funzionalità consentono di migliorare la privacy, la sicurezza e le performance del browser.
Sul blog dedicato al Webkit si spiegano i dettagli tecnici che sono stati previsti in Safari per impedire il tracciamento con funzionalità specifiche per i cookie e novità anche sul versante sicurezza e performance. Oltre a migliorare l’esperienza d’uso per gli utenti, determinate peculiarità consentono di semplificare la vita degli sviluppatori, abbassando inoltre i requisiti in termini di memoria occupata e rendendo l’Intelligent Tracking Prevention compatibile anche con altre piattaforme.
Apple ha spiegato di avere rimosso l’opzione “Do Non Track” da Safari – in teoria utile a non “schedare” il proprio passaggio sul web – motivando l’abbandono con l’insufficiente distribuzione, elemento che non giustifica ulteriori sviluppi, e l’assenza di segni di supporto da parte dei produttori di terze parti e dell’ecosistema in generale. Per ironia della sorte, sembra che il Do Non Track pteva fungere da variabile per… tracciare l’utente, identificando il dispositivo in modo univoco, una pratica conosciuta con il nome di fingerprinting o rilevamento dell’impronta digitale del dispositivo.