Oltre a DataTiger, Apple ha acquisito anche PullString, azienda di San Francisco specializzata nella progettazione e publishing di app che è possibile controllare con la voce. A riferirlo è il sito statunitense Axios, solitamente ben informato e piuttosto affidabile.
Secondo Axios, l’acquisizione di questa startup dovrebbe consentire a Siri di Apple di competere meglio con Alexa. Fondata nel 2011 da un gruppo di dirigente della Pixar e in precedenza nota per la funzionalità di interazione vocale legate ai giocattoli (inclusa l’assistente virtuale vista su “Hello Barbie” nel 2015), in seguito PullString ha allargato l’approccio con l’introduzione di prodotti IoT quali Amazon Echo e Google Assistant, fornendo strumenti per sviluppare app in grado di interagire con gli assistenti vocali concorrenti di Siri. Come è facile ipotizzare, l’obiettivo di Apple è rafforzare i “muscoli” di Siri e forse ampliare ancora la gamma di servizi possibili.
Come abbiamo spiegato altre volte, il riconoscimento vocale, o meglio, gli assistenti vocali, sono la modalità predominante di interazione preferita dai consumatori. Gli assistenti diventano sempre più “smart” e integrano funzionalità di IA che consentono non solo di riconoscere il linguaggio naturale ma anche instaurare meccanismi di autoapprendimento che permettono a questi sistemi di evolvere e diventare sempre più performanti e precisi nell’ascolto, nelle risposte, nelle possibilità offerte.
Pochi giorni addietro, Bill Stasior, team leader di Siri dal suo arrivo in Apple nel 2012, è stato rimosso dal suo incarico di capo progetto, un radicale cambio di strategia che dovrebbe portare alla realizzazione di qualcosa che dovrebbe permettere di differenziarsi dai concorrenti.