Apple adegua i suoi prezzi in base alle condizioni dei vari mercati e alla logistica necessaria per portare i suoi prodotti su quegli stessi mercati. Questa, in sintesi, la risposta data da Apple al governo australiano che accusa Cupertino di praticare nel paese del Pacifico, prezzi più alti che altrove.
La replica è arrivata attraverso il Sydney Morning Herald che ha raccolto alcune dichiarazioni di Tony King, capo di Apple Australia. King ritiene che i prezzi siano assolutamente in linea con quelli praticati da altri produttori, mentre il prezzo dei contenuti digitali (musica, film e show televisivi) sono il risultato di negoziazioni con etichette discografiche, le case di distribuzione cinematografiche e gli studi televisivi che, stando a quanto afferma King, in Australia impongono prezzi più alti rispetto agli USA.
Apple fa poi notare che i prezzi dell’hardware sullo store statunitense non includono le imposte del 10% che devono pagare gli utenti australiani, e a chi afferma che Apple dovrebbe tenere conto della parità del valore del dollaro australiano con il dollaro statunitense, King replica che il continuo aggiustamento di prezzi provocherebbe confusione e spiega che i prezzi in Australia sono influenzati da diversi fattori, tasse locali, spese di spedizione, imposte sull’importazione, dazi, economia del canale, concorrenza, normative locali sulla pubblicità.
La replica, come accennato, deriva da un’indagine avviata dalla Commissione Infastrutture e Comunicazioni nel governo di Canberra in seguito a una denuncia la scorsa estate da alcune associazioni locali per la tutela dei consumatori. In Australia Apple e HP sono state accusate anche di aver indicato informazioni fuorvianti riguardo alla garanzia legale e ai diritti dei consumatori. Secondo Chioce, un’associazione dei consumatori, a parità di cambio i consumatori australiani pagano mediamente il 50% in più rispetto a quanto si paga per il software e l’hardware negli USA. Il caso più clamoroso è quello Adobe che arriva a chiedere fino a 3175$ per la Creative Suite CS6 Web Premium contro i 1899$ chiesti negli USA tanto che, come abbiamo già spiegato, per assurdo conviene prenotare un volo da Sydney a Los Angeles per acquistare la suite in un negozio e tornare: si risparmia pure qualche cosa.
Quanto accade in Australia non è un caso isolato. Anche in Europa (e quindi anche in Italia) i prodotti Apple e di altre realtà della tecnologia sono molto più alte che negli USA e in altri paesi. Anche per il nostro mercato le risposte hanno puntato alla logistica, alla localizzazione, alle condizioni del mercato, la legge sul lavoro e alle tasse.
[A cura di Mauro Notarianni]