Parola d’ordine «Innovazione e adattamento»: chi innova e si adatta alle nuove condizioni di mercato prospera come Amazon dimostra, confermandosi il marchio che più vale al mondo nella classifica dei marchi 2019 stilata da Brand Finance. Ma, se invece del valore si guarda alla forza del marchio, allora a vincere è Ferrari, il cavallino rampante italiano che si riprende così il primo posto al mondo come marchio più forte già conquistato 5 anni fa nel 2014.
In termini di valore assoluto Apple è ancora al secondo posto, alle spalle di Amazon, ma soffre segnando solamente una crescita del 5%. Gli indici finanziari rilevano così un rallentamento sul mercato, prima ancora forse captato da utenti e appassionati, che è comune a Samsung (-1,1%) ma anche Facebook (8,7%) e altre società nel settore della telefonia e delle telecomunicazioni che, meno di altre, sono riuscite a diversificare e innovare.
La lista dei Top 10 sembra non subire cambiamenti sostanziali ma in realtà dinamiche e percentuali rivelano che economia e mercati stanno cambiando rapidamente con effetti sensibili sui marchi storici e quelli più recenti. Così se alcuni soffrono, altri prosperano: tra i primi 10 Microsoft è il marchio che cresce più di tutti: segna +47,4% guadagnando due posizioni e piazzandosi al quarto posto. Il colosso di Windows cavalca il successo della trasformazione a un modello di business basato sul cloud (innovazione) ma anche la presenza nelle console e nella distribuzione digitale di giochi (diversificazione) dove Redmond può avere un vantaggio rispetto agli altri nell’attesa rivoluzione dei videogiochi via cloud.
Innovazione e diversificazione che da sempre fanno parte del DNA di Amazon il cui marchio ora è stimato a un valore di 187,905 miliardi di dollari, prezzo ipotetico che una terza società dovrebbe pagare per poterlo utilizzare, oltre 30 miliardi dollari più del marchio Apple. Per il gigante creato da Jeff Bezos non vale solo il continuo e impressionante servizio ai clienti e i record storici di vendite Prime Day, così come il raggiungimento del valore di 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione in borsa.
Perché, come rilevano gli esperti di Brand Finance «Sembra che nessun settore sia al riparo dalla minaccia e dalla potenza di Amazon» portando un esempio “Quando la società ha annunciato un’iniziativa congiunta con JPMorgan e Berkshire Hathaway, le azioni di assicurazione sanitaria – tra cui UnitedHealthcare, Cigna e Anthem – hanno subito una perdita significativa un giorno dopo la notizia». Se anche in questo settore Amazon può fare quello che ha fatto nelle vendite online c’è motivo di preoccuparsi.
Tra le grandi sorprese della classifica dei marchi 2019 Brad Finance Global 500 troviamo senza dubbio l’ascesa delle società cinesi. Il marchio che è cresciuto più di tutti è iQiyi: il servizio di video online di proprietà Baidu che in un anno è cresciuto del 326% e oggi conta 500 milioni di utenti attivi. Un settore dall’ottima salute tenendo presente anche il salto di +105% della statunitense Netflix che ora è stimato a un valore del marchio di 21,2 miliardi di dollari.
Tornando alla Cina, per la prima volta la somma dei marchi più importanti supera quota 1.000 miliardi di dollari ed ora metà dei primi 20 marchi al mondo arrivano dal Paese del Dragone. La posizione più alta spetta a due banche: Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) e China Construction Bank, ma al dodicesimo posto troviamo Huawei in crescita del 63,7%, seguita da numerose altre società cinesi che completano la Top 20.
Una nota a parte per Ferrari, marchio 2019 primo al mondo per forza misurata non per valore assoluto ma secondo l’indice Brand Strenght Index (BSI), basato sull’analisi dei margini di profitto, a sua volta correlato al tasso di fedeltà in grado di suscitare nei clienti. Il cavallino rampante nostrano supera 14 marchi top al mondo, tutti valutati AAA+, tra cui anche Rolex e Coca Cola. Un risultato reso possibile non solo grazie alle ottime vendite delle super sportive, ma anche con l’annuncio di grandi investimenti per realizzare 15 nuovi modelli, tra cui anche le prime Ferrari ibride.