Un tablet completamente indipendente anche in mobilità: è Chuwi Hi9 Air, un dispositivo che abbiamo avuto modo di provare negli scorsi giorni e che abbiamo particolarmente apprezzato per l’ampio schermo (10.1 pollici) parallelamente alla possibilità di usarlo anche senza WiFi grazie al supporto SIM. Si possono inserire due schede, risultando perciò ottimo anche in viaggio e la rete supportata è 4G, garantendo perciò un’elevata rapidità nel caricamento dei contenuti.
Il punto di forza però è nel sistema operativo: Android 8.0 in una versione pulitissima e tra le più vicine per semplicità ad Android One, attualmente il migliore – secondo chi scrive – per esperienza d’uso.
Nella confezione
Nella scatola, oltre al tablet con lo schermo già impellicolato da un film in plastica ben messo che ci permette di mantenere lo schermo perfettamente pulito e senza graffi fin dallo spacchettamento, troviamo il manuale utente, il foglietto della garanzia, alimentatore, cavo per la ricarica e una protezione aggiuntiva in vetro temperato per lo schermo (nel caso, ricordatevi di togliere la pellicola prima di applicarla).
Com’è fatto
Il primo contatto ci porta subito a valutarne il peso: stando alla nostra bilancia da cucina pesa 576 grammi, poco meno di un iPad 2 (600 grammi nella versione WiFi) che veniva però costruito nel 2011: già due anni dopo Apple sfornava iPad Air, di cui ne riprende in parte le linee ma che, nel confronto, pesava già decisamente meno (477 grammi nella versione con slot SIM).
Siamo nel 2019 da poche ore perciò ci saremmo aspettati di meglio almeno da questo punto di vista, anche perché il supporto di due schede SIM lo fa ritenere principalmente un dispositivo da viaggio e anche 100 grammi, in un contesto come questo, fanno davvero la differenza.
E’ costruito bene: ha una scocca posteriore in alluminio spazzolato verniciato di nero ed è spesso tra i 7 e gli 8 millimetri, mentre le cornici sono piuttosto spesse (sui lati lunghi misurano 1.7 centimetri mentre dall’altra parte il produttore è riuscito a fare meglio, contenendole a 1.2 centimetri). Anche qui, dopo aver visto cosa si è riusciti a fare con iPad Pro di ultima generazione ma anche con altri tablet lanciati negli ultimi anni, ci si aspetta un’ingegnerizzazione superiore anche da chi vuole strappare mercato ai propri concorrenti.
Il pulsante di Standby e il bilanciere del volume sono belli, sottili e si cliccano molto bene, mentre la fotocamera sporgente sul lato posteriore proprio non c’è piaciuta. Per di più è posizionata sul lato lungo e quando si tiene il tablet in verticale, alla fine si finisce per metterci le dita sopra.
Altra cosa che non abbiamo digerito è la banda in plastica che protegge un lato lungo del tablet: si trova in prossimità della fotocamera e può essere rimossa per accedere agli slot SIM e microSD. L’aggancio-sgancio è piuttosto debole e più di una volta ci è capitato di staccare involontariamente questa sottile e apparentemente fragile striscia di plastica mentre sorreggevamo il tablet con una sola mano.
Lungo questo bordo si trova l’ingresso microUSB per la ricarica della batteria: anche qui, un investimento maggiore sarebbe stato gradito, visto che l’USB-C lo usano praticamente tutti e la necessità di ridurre il numero di caricatori e cavi per una migliore gestione degli accessori – ed un minor accumulo di rifiuti sul pianeta – è ormai tanto imprescindibile quanto irrevocabile. Bene invece la presenza del jack audio da 3.5 mm: sono ancora molte le cuffie con filo e chi non vuole essere costantemente sottoposto alle radiazioni del Bluetooth è veramente buona cosa.
Altra grande e grave mancanza il sensore per le impronte digitali: ormai metterlo costa davvero poco e i vantaggi che ne conseguono sono tanti e innegabili. Tornare a strisciare il dito per la sequenza o digitare il PIN ad ogni sblocco (disattivare la protezione su un dispositivo di questo tipo, soprattutto oggi, è praticamente una follia) risulta davvero frustrante.
Se ci dovessimo fermare qui, il responso finale sarebbe complessivamente negativo: a questo prezzo si può e si deve fare di meglio.
Come va
Attivarlo è questione di due minuti al massimo, soprattutto se si saltano le configurazioni iniziali: in fondo non è obbligatorio inserire una scheda SIM e non è neppure necessario avere a disposizione una connessione WiFi o un account Google per attivarlo e cominciare ad utilizzarlo fin da subito.
Basta usarlo qualche minuto per accorgersi subito del limite più grande di Chuwi Hi9 Air. Leggendo la scheda tecnica (processore a dieci core, 8 GB di RAM) si dovrebbe star tranquilli, eppure è sufficiente strisciare il dito verso l’alto nella schermata principale per accedere alla lista delle applicazioni installate per notare un leggero lag dell’interfaccia.
Complessivamente il tablet è veloce sia nell’apertura delle app, sia nel caricamento dei contenuti (in 4G), ma l’interfaccia appare come rallentata e si perdono millisecondi per le operazioni più semplici, come appunto sfogliare le app, accedere al multitasking o dividere lo schermo a metà per usarne due insieme.
Peccato perché il sistema operativo è tra i più puliti che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi mesi. E’ molto vicino ad Android One in quanto non presenta alcuna personalizzazione del produttore, né ci sono applicazioni inutili pre-installate e impossibili da rimuovere. Con questo tablet è l’utente a decidere cosa installare e tutto risulta facile e intuitivo anche per chi si avvicina per la prima volta alla piattaforma Android (c’è la versione Oreo 8.0).
A parte comunque i rallentamenti dell’interfaccia, i componenti di ultima generazione fanno il loro dovere, garantendo comunque un’elevata velocità nell’utilizzo quotidiano con le app più comuni, come quelle di messaggistica (Telegram), mail (Gmail), navigazione web (Chrome), lettura di notizie (Feedly), gestione dei file su cloud (Google Drive, Dropbox) e in locale con il file manager integrato.
Non abbiamo avuto la possibilità di provare la fotocamera perché la nostra unità è difettosa e non permette di accedervi, ma le specifiche tecniche non parlano di componenti eccelsi perciò c’è da aspettarsi una qualità sufficiente per scansionare e digitalizzare qualche documento (c’è il flash LED che dovrebbe migliorare la risoluzione finale) e poco altro.
Va molto bene anche con la riproduzione dei video su YouTube e l’ampio schermo da 10.1 pollici aiuta a godere a pieno dei contenuti multimediali di questo tipo: la resa dei colori è buona, manca un filo di contrasto e il vetro è piuttosto riflettente, ma in ambienti al chiuso o lontani dalla luce diretta del sole offre una visibilità molto buona. Sempre in ottica video – ma anche musica – suona bene, grazie ai due speaker incassati agli angoli del bordo superiore che assicurano una diffusione del suono stereofonica ed un volume finale piuttosto elevato (al livello massimo). La resa non è da audiofili ma più che sufficiente per godere a pieno dei propri film preferiti.
Conclusioni
Nella nostra prova, Chuwi Hi9 Air è partito male ma si è ripreso quando lo abbiamo acceso, portandoci ad avere un giudizio mediamente positivo. A parte la leggera latenza quando ci si muove tra i menù, le app filano velocemente e il modulo 4G assicura un caricamento dei contenuti rapidissimo, senza dimenticare che ci consente di restare connessi praticamente ovunque e senza dover dipendere da hotspot o altri dispositivi.
La batteria (8.000 mAh) non delude: sono diversi i giorni di autonomia se si spegne la rete dati quando non serve e si usa il tablet per le operazioni di routine come mail, messaggi e qualche video, mentre dura circa 6-8 ore se si guarda un film in streaming in 4G.
Per prestazioni nelle app il prezzo è giustificato, ma mancano troppe cose per poterlo prendere seriamente in considerazione. Molto meglio investire qualcosina in più per un iPad Air ricondizionato o di seconda mano in buone condizioni. Se c’è possibilità, riteniamo che spendendo il doppio per un iPad 2018 si ottiene dieci volte tanto, sia in prestazioni che negli aggiornamenti, nell’ingegnerizzazione hardware e nella fluidità del software.
Pro
- Costruito bene
- Dentro le app è velocissimo
- 4G e doppio slot SIM
- Possibile espansione di memoria tramite microSD
- Sistema operativo pulitissimo, zero personalizzazioni dal produttore
- jack audio da 3.5 mm
Contro
- Manca USB-C e sensore per le impronte
- Poco performante nell’interfaccia
- Sistema di accesso alle schede poco pratico
- Rapporto qualità prezzo non adeguato, guardandosi intorno c’è di meglio
Prezzo al pubblico
Chuwi Hi9 Air è in vendita su GearBest e nel momento in cui scriviamo costa circa 214 euro.