Voto uno al Surface, nove al Dell XPZ 10. A dare i voti ai tablet è iFixit, realtà americana specializzata in pezzi di ricambio; ma la sua pagella-tabella non riguarda potenza, design e usabilità ma la possibilità di riparare questi prodotti.
I dispositivi con il punteggio più alto, sono quelli nei quali le parti di ricambio costano relativamente meno, sono più facili da smontare rispetto ad altri e per i quali i produttori mettono a disposizione i “service manual” (manuali destinati ai riparatori). I punteggi assegnati da iFixit variano secondo le difficoltà che s’incontrano nell’aprire i dispositivi, gli elementi di fissaggio usati all’interno, la complessità insita nella sostituzione dei pezzi principali. Un punteggio maggiore è assegnato ai dispositivi aggiornabili dall’utente, all’inutilità di usare tool proprietari per l’accesso e alla modularità dei componenti.
Il tablet con il risultato migliore dal punto di vista del riparatore (9 punti), come accennato, è il Dell XPS 10; tra i vantaggi per i tecnici o gli appassionati del fai da te la semplicità con cui è possibile aprirlo, la possibilità di rimuovere la batteria, viti colorate che semplificano l’identificazione ed etichette con indicazioni all’interno; tra gli svantaggi di questo prodotto, la fusione del vetro esterno con l’LCD.
Gli iPad hanno ottenuto punteggi bassi dal punto di vista della riparabilità: un 6 per quanto riguarda il primo modello e un 2 per i modelli successivi. Tra i motivi che hanno fatto assegnare un punteggio basso ai tablet di Apple, l’impossibilità di rimuovere la batteria, l’elevata possibilità di danneggiare il vetro del display durante lo smontaggio, l’uso eccessivo di colle. Il punteggio più basso in assoluto è quello ottenuto dal Surface Pro di Microsoft (ne abbiamo parlato già qui): il dispositivo è sigillato con grandi quantità di collanti, sono presenti un numero spropositato di viti ed è molto facile rompere il cavetto interno che collega il display.
[A cura di Mauro Notarianni]