Clickbait, fake news e notizie intenzionalmente falsificate si diffondono rapidamente su Facebook, WhatsApp, Twitter e altri social: per combattere tutto ciò la filosofia di Apple News è completamente diversa «Meglio essere precisi che i primi».
Quello che può sembrare un mantra o una frase ad effetto, in realtà è la sintesi della linea editoriale di Apple News, così come lo ha illustrato Lauren Kern, responsabile della piattaforma di notizie di Apple, ex giornalista del New York Magazine.
Una linea editoriale controcorrente che privilegia la qualità e la precisione delle informazioni rispetto alla rapidità di pubblicazione, un fattore sempre più critico nell’universo delle news, tanto più oggi nell’era delle notizie in tempo reale. Una linea editoriale voluta da Tim Cook in persona.
«Tim Cook ha visto molto rapidamente l’impatto sociale critico, il valore per la società, di questo tipo di sforzo. Ci ha detto all’inizio che dovevamo dare priorità nell’aiutare il giornalismo a prosperare, ad aiutare la democrazia in un mondo sempre più sfidante» afferma Roger Rosner, vice president App all’interno di Apple, linea precisata ulteriormente da Lauren Kern intervistata dal Sydney Morning Herald.
«La disinformazione può uscire così rapidamente e diffondersi così rapidamente e questo è qualcosa che siamo orgogliosi di non permettere che accada, il nostro mantra è che è meglio essere precisi che essere i primi». La ricetta di Apple contro le fake news e la disinformazione che prospera in rete e sui social, consiste nel dare voce ad editori che rappresentano diverse parti e opinioni politiche.
Questo per fare in modo che le persone non vengano intrappolate all’interno delle bolle ideologiche che si possono creare sulle principali piattaforme social, anche grazie all’impiego di algoritmi automatici per la ricerca e la pubblicazione delle notizie. L’approccio diametralmente opposto di Cupertino punta invece all’impiego di un team di giornalisti esperti che filtrano e scelgono le notizie, un altro servizio della Mela che si differenzia dall’offerta in cui al primo posto vengono le persone e in secondo luogo la tecnologia.