Dal 1991 il mercato delle batterie è stato regolamentato dalla direttiva europea “Battery directive” 91/157/ECC in merito agli accumulatori contenenti sostanze pericolose. Nel febbraio del 2003 due nuove direttive sui rifiuti elettronici e sulle restrizioni d’impiego in apparati elettronici (“RoHS”, Restriction of Hazardus Substances directive) sono state pubblicate sulla gazzetta ufficiale. La direttiva RoHS, diventata obbligatoria dal 2006, è legata a quella sulla rottamazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche che regola l’accumulazione, il riciclaggio e il recupero di apparecchiature elettroniche ed è quella che ha impedito ad Apple l’ulteriore commercializzazione dell’iSight nell’Unione Europea.
Le restrizioni previste dalla Direttiva RoHS inerente l’utilizzo di materiali nocivi quali mercurio, piombo e cadmio e la direttiva WEE applicabile alle batterie esauste e che prevede la loro raccolta separata, potrebbero influenzare la progettazione dei futuri notebook e dispositivi prodotti da Apple.
La casa di Cupertino mette a disposizione programmi per lo smaltimento di iPod ed iPhone, ma potrebbe modificare i loro package rendendo più semplice la sostituzione e il riciclo delle batterie, in linea con le ultime direttive dell’Unione Europea e in linea con il nuovo corso che vede Apple impegnata ad eliminare completamente l’utilizzo di sostanze nocive quali PVC, bromurati e arsenico entro la fine del 2008.
Ricordiamo che le direttive europee non sono leggi ma, piuttosto, indicazioni: ogni stato membro deve adottare le proprie politiche di applicazione, usando le direttive come guida. Di conseguenza, ci potrebbero essere versioni differenti della legge quanti sono gli stati dell’Unione Europea.
[A cura di Mauro Notarianni]