Nomi finti e ingannevoli su alcune strade di Kabul sono stati individuati sulle mappe di Apple. Alcuni utenti hanno individuato appellativi di strade quali: “Bad Monkey” e “Hillbilly Hameed” usando l’app per spostarsi nella capitale dell’Afghanistan. “Mojo Way” e altri nomi finti sono stati individuati da Yaroslav Trofimov, bureau chief del The Wall Street Journal a Kabul che ha twittato quanto individuato con l’hashtag #TooGoodToBeTrue.
I nomi in questione sembrano derivare da dati prelevati da OpenStreetMap, aggiunti dagli studenti universitari afgani anni addietro come scherzo o quali segnaposto temporanei per etichettare strade per le quali vi erano dispute.
Da quando ha abbandonato Google per mettere a disposizione una soluzione di mapping proprietaria, Apple si affida – tra gli altri – ai dati open source di OpenStreetMap, progetto collaborativo che punta a raccogliere dati geografici mondiali per la creazione di mappe e cartografie. Interpellato a proposito dal sito Un Dispatch, il team director di OpenStreetMap, Kate Chapman, ha spiegato che l’errore deriva probabilmente dall’uso di vecchi dati poiché i nomi sono ora aggiornati.
Apple ha sin dal lancio di iOS 6 avuto diverse grane con la nuova applicazione Mappe. Problemi che hanno portato prima all’allontanamento del capo di tutto il gruppo, poi il capo del progetto; stiamo parlando, rispettivamente, di Scott Forstall e di Richard Williamson, il primo responsabile del settore iOS, il secondo principale referente del team che ha sviluppato Mappe. Nei mesi passati la società ha notevolmente migliorato il servizio, integrando nuove e più dettagliate foto satellitari e numerosi punti d’interesse ricollocati nella giusta posizione. Al posto di Forstall a novembre è stato nominato chiamato Eddie Cue: figura spesso chiamata a sovrintendere problematiche complesse e a sistemare il terreno dove Apple è scivolata inaspettatamente. Cue sta cercando da qualche mese di ricostituire un nuovo gruppo anche con il supporto di esperti di mappe esterni ad Apple. Tra gli interpellati ci sarebbe anche Tom Tom che già fornisce alcune delle sue tecnologie a Cupertino.
[A cura di Mauro Notarianni]