Nonostante Apple abbia fatto molto nel corso degli ultimi tempi per bloccare le applicazioni di scarsa qualità se non le vere e proprie truffe su App Store, sono ancora molti, troppi, gli sviluppatori che riescono ad eludere il sistema di controllo di Apple.
In classifica non è quindi raro imbattersi, anche in posizioni molto alte della classifica, i programmi che hanno un solo scopo: rubare 89 centesimi dalle tasche del maggior numero possibile di clienti, prima che qualcuno si accorga che quel che promettono non riescono a mantenerlo o, peggio, non hanno alcun intenzione di mantenerlo. Ci sono poi sviluppatori che non postano applicazioni truffa, ma semplicemente cattive applicazioni, di pessima qualità di scarsa utilità o graficamente orrende ma cercano comunque di indurre i clienti ad acquistarle usando trucchetti di basso profilo, come drogare il sistema dei giudizi.
Difendersi da questo assalto non è facile, ma non è impossibile prendere precauzioni che limitano l’effetto delle tattiche dei furbastri. Macitynet ha messo insieme sei regole da rispettare prima di acquistare un’applicazione cercando di evitare le trappole.
1 – COMMENTI ENTUSIASTI, ANZI NO
Gli sviluppatori specializzati in truffa ai danni degli utenti hanno l’abitudine di comprare commenti positivi da parte di società specializzate che a loro volte reclutano utenti compiacenti che postano solo giudizi a cinque stelle anche di fronte alla più immonda delle applicazioni. Quel che non possono fare è cancellare i commenti negativi di utenti ingannati e arrabbiati. Una buona regola è verificare i commenti positivi: quelli falsi sono solitamente molto generici, addirittura qualche volta in Inglese sullo store italiano, e se quelli negativi sono anche i più recenti, meglio sospettare subito. Se poi un’app ha un numero equamente suddiviso in cinque stelle e una stella con nulla (due, tre o quattro stelle in mezzo), è quasi certo che siamo di fronte ad un’app il cui sviluppatore ha comprato i giudizi positivi. Infine: i giudizi positivi acquistati di solito piovono a gruppi e tutti in pochissimo tempo, in una sola giornata ad esempio; se trovate 30 giudizi a cinque stelle postati nello stesso giorno, a meno che non stiamo parlando di Angry Birds, sicuramente si tratta di giudizi comprati.
2 – CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO
Un sistema parallelo per drogare la percezione di qualità di un’app è l’uso di amici che postano giudizi a cinque stelle anche se l’applicazione è un rottame. Questo è il sistema più comune ed efficace soprattutto per il mercato italiano dove bastano una decina o una quindicina di giudizi a cinque stelle per elevare grandemente la media. Anche qui è abbastanza facile individuare gli sviluppatori sospettati di usare questo trucchetto: guardate i giudizi, selezionate il nome dell’utente che li ha postati e guardate su quali applicazioni si è espresso. Spesso questi entusiasti acquirenti dell’app “XYZ” pubblicano giudizi solo su specifici sviluppatori e sono sempre giudizi a cinque stelle; molto spesso capita che abbiano espresso un solo giudizio, rigorosamente a cinque stelle, su quella specifica applicazione e con termini roboanti: «Caspita che applicazione», «Bellissima e impedibile», «Ho imparato cose incredibili»… Esercizio: andate nella classifica di iTunes anche di queste ultime ore; troverete diverse applicazioni italiane (anche molto in alto in classifica) con una media stelle molto elevata. Date un’occhiata a quelle cinque stelle e verificate il nome della persona che l’ha postato; ne scoprirete diverse dove ci sono solo amici dello sviluppatore che si sperticano in elogi.
3 – SE SOLO TI AVESSI TRA LE MANI
I commenti negativi non sempre sono i commenti da ascoltare visto che ancora oggi su App Store c’è gente che mette una stella ad un’app sostenendo di essere stato derubata, pagando 1,89 euro invece che 89 centesimi, senza sapere che è il sistema usato da iTunes che prevede il prelievo e poi il rimborso di un euro quando si paga con alcuni tipi di carta. Ma certo se ci sono 10 giudizi di gente che dice che un’app non è quel che proclama di essere è difficile pensare che sia solo insoddisfazione. “Ridatemi i soldi”, “questa è una truffa”, “non è quel che dice”, sono altre frasi da far alzare le antenne. Se poi qualcuno promette di farsi una collana con i denti dello sviluppatore o cerca soldi per un biglietto aereo per recarsi in Cina per vendicarsi di chi l’ha truffato promettendo un’app con i Pokemon e invece gli ha servito una serie di sfondi scrivania, è davvero meglio trattenersi dal comprare.
4 – IN VIA DEI MATTI AL NUMERO ZERO
Un altro sistema per individuare le applicazioni truffa è verificare gli indirizzi mail di supporto, se sono inesistenti oppure siti Internet generici la prima regola è sospettare. Quando un’app rimanda per il supporto a Facebook, non ha una mail di riferimento, alzate le antenne; quando un gioco (o presunto tale) manda ad un sito di una agenzia immobiliare della Florida state certi che non ci troverete dentro nulla di quel che vi aspettate. L’indirizzo farlocco spesso poi cambia da un’applicazione all’altra dello stesso sviluppatore truffaldino; in un’app ci mandano su Facebook, in un’altra su un sito con solo una prima pagina con una generica immagine di stockphoto, in un’altra ancora abbiamo un sito Facebook o un account Twitter.
5 – PRENDI 3 QUANDO PROMETTO 1000
Un ottimo sistema per non cadere in trappola, è verificare la dimensione dell’applicazione. Se qualcuno vi promette un gioco con Halo dentro e l’app pesa 5 MB state sicuri che non ci troverete l’avventura di Master Chief, ma un paio di schermate. Se poi l’autore dei un gioco con protagonista i Puffi è un certo Hai Ha Nguyen Khac, o quello di un gioco che si chiama God of War un certo Hai Dinh Thi Thanh, state certi che l’unico cosa che vi resterà quando avrete terminato il download sarà un pessimo umore, anche se in qualche caso hanno decine e decine di giudizi a cinque stelle.
6 – JPEG, JPEG DELLE MIE BRAME…
In passato era possibile richiedere la pubblicazione di un’applicazione usando una schermata e poi cambiarla dopo l’OK del team di approvazione. Ora non è più possibile, ma sullo store ci sono ancora centinaia se non migliaia di applicazioni di sviluppatori disonesti che hanno usato questa tecnica. In pratica si usa una schermata vera di un’applicazione scarsa (o inutile) e poi si sostituisce con una falsa di tutt’altra provenienza. Una volta cambiata la descrizione dell’app la frittata è servita… Ma se avete qualche sospetto è facile verificare la veridicità di uno screen shot. Aprite la pagina dell’applicazione nel browser (click sul prezzo in iTunes —> copia link —> incolla nell’indirizzo del navigatore); copiate l’url dell’immagine (click tasto destro del mouse) e fate una ricerca per immagini in Google. Potreste scoprire che la schermata di un gioco su God of Wars arriva dal materiale promozionale dello stesso gioco in versione PSX o che quella di una utility per bloccare lo schermo era stata usata di altre tre applicazioni precedenti ed escluse dallo store.