L’invito a colazione da parte di Fitbit è stata l’occasione per presentare ufficialmente in Italia il nuovo Charge 3, dispositivo che è già in vendita sui principali negozi e online.
Una eredità difficile, come hanno sottolineato Giovanni Bergamaschi e Lorena Landini di Fitbit, perché il modello Charge 2 è stato l’activity tracker più venduto della storia del marchio, nonostante la concorrenza molto agguerrita degli ultimi anni.
Il benessere prima di tutto
Un marchio, Fitbit, che può vantare numeri molto importanti: 81 milioni di dispositivi venduti, la più ampia compatibilità verso i dispositivi mobile e desktop (coprendo iOS, Android, Windows Phone, macOS e Windows) in 86 paesi con 39.000 negozi.
Ma il numero importante è di certo quello relativo agli utenti, che secondo le stime di Fitbit sono adesso 25,4 milioni, il che significa che c’è una grossa fedeltà verso il marchio.
Una tradizione che continua, anche se Giovanni ci ha tenuto a specificare che, nonostante la varietà dei dispositivi della gamma, dal Flex 2 al Versa, lo scopo principale del marchio è sempre il benessere fisico: la rilevazione dei dati infatti non è fine a se stessa ma serve per gestire il peso, spingere l’utente a fare più moto, dormire meglio e ridurre lo stress, combattere problemi come il diabete, le apnee notturne e il benessere mentale.
In particolare, Fitbit ha aumentato le collaborazioni attive con svariate realtà per il controllo del diabete come Dexcom, One Drop, Sano e United Healtcare cercando appunto partner importanti nel settore medico, che sappiano usare al meglio i dati.
Inoltre, Fitbit è anche attiva su vari fronti in ambito salute digitale: oltre a essere una delle 9 società nel programma pilota del software sanitario digitale (FDA), è anche stata selezionata come device per il programma di ricerca All of US in USA a cui partecipano 10.000 partecipanti per la prevenzione delle malattie.
Nel nostrano, invece, Fitbit è parte del programma Fit4Health del gruppo Ospedaliero San Donato per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi werable nei programmi di riabilitazione di pazienti oncologiche e di analisi nel tempo.
Fitbit Charge 3
Ovviamente la presentazione non è stata solo generica sul marchio ma ha focalizzato l’attenzione anche sul nuovo Charge 3, che noi di Macitynet avevamo già visto a IFA.
Il nuovo device come detto raccoglie una eredità pesante ma si presenta in modo molto interessante: novità nel design, che mantiene l’impronta ma migliora moltissimi dettagli, novità nel software, che adesso lo porta ad essere ancora di più un ibrido tra uno smartwatch e un activity tracker e novità nell’interazione, perché non esiste più il pulsante laterale a fronte di un pulsante virtuale a induzione nella cassa (e controlli touch).
Oltre a questo un display OLED a scala di grigi migliorato, più animazioni, resistenza totale all’acqua (anche salata) ed infine un nuovo sensore, uguale a quello dei modelli più grandi Versa e Ionic di una generazione avanti rispetto al vecchio modello.
Due le versioni disponibili: oltre al Charge 3 (149,99 Euro), arriva anche il modello Charge 3 Special Edition (169,99 Euro), capace di effettuare pagamenti tramite Fitbit, grazie agli accordi con alcune banche, con anche cinturini esclusivi.
Due i colori del corpo centrale (nero e oro rosa), con diversi cinturini già disponibili con un cambio facilitato, da quelli più sportivi a quelli in tessuto.
I prodotti Fitbit sono distribuiti presso tutti i principali rivenditori di elettronica di consumo, articoli sportivi e online, oltre che presso il negozio ufficiale Fitbit ma anche come prodotto prime su Amazon.it.