Una brutta notizia per i fortunati possessori di un monitor Apple Cinema Display da 30 pollici che decidono di acquistare un nuovo portatile Apple: per oltre un mese il nuovo notebook con uscita video DisplayPort non può essere utilizzato con il super monitor da 30″ della Mela.
Cupertino ha in listino tre adattatori per convertire il segnale DisplayPort, l’unico disponibile come uscita video nei portatili appena presentati. Il primo è un adattatore Mini DisplayPort a DVI: costa 29 euro ed è in pronta consegna nel giro di 3-5 giorni. Anche il secondo è già disponibile, costa 29 euro e permette di passare dall’uscita Mini DisplayPort alla storica porta VGA.
Le cose si complicano però per chi desidera collegare i computer portatili al Cinema Display più grande: per l’operazione occorre l’adattatore Mini DisplayPort che offre ben due collegamenti DVI, indispensabili per gestire la risoluzione di 2560×1600 pixel del pannello gigante. I tempi di consegna indicano un’attesa di 4-6 settimane, mentre il prezzo di 99 euro sembra un po’ alto per un adattatore.
Le informazioni disponibili sull’adattatore in questione si trovano in questa pagina dell’Apple Store. Dalla fotografia si notano le dimensioni generose dell’adattatore e la presenza di due cavi per il collegamento al portatile. Secondo il sito Web 9to5Mac il secondo cavo è un collegamento USB richiesto per alimentare l’adattatore.
Notiamo che anche negli Stati Uniti l’attesa è praticamente identica a quella per il nostro paese: da 4 a 5 settimane, solo una in meno rispetto all’Italia. Il prezzo di 99 dollari (circa 73 euro) ha subito la stessa classica conversione euro-dollaro da listino Apple, trasformandosi così in 99 euro. Prima di scaraventarci contro le scelte di Apple teniamo presente però che anche il prezzo USA è privo di tasse, che variano a seconda dello stato in cui si acquista il prodotto, infine che in Italia al costo ottenuto dalla conversione diretta dollaro-euro, pari a 73 dollari, vanno aggiunti circa 14 euro di IVA, raggiungendo così 87 euro. E’ vero: il sovrapprezzo destinato ad Apple è così di soli 12 euro, e non di 26 euro come inizialmente si poteva immaginare…