È arrivato tra noi ed è destinato a durare. Per molti utenti sarà il sistema dei prossimi dodici mesi (fino al prossimo aggiornamento) per alcuni durerà molto più a lungo. Ma è una percentuale minore, tendenzialmente di utenti iPad che utilizzano il tablet per il consumo dei media e poco altro.
Sia quel che sia, iOS 12 sarà comunque il compagno di viaggi di centinaia di milioni di persone per lungo tempo. Cosa c’è a bordo che va bene e ci piace e cosa invece che non ci piace? Cominciamo dalle cose migliori.
iOS 12, per questo ti amo
Screen Time
In Italiano indicato come Tempo di Utilizzo, è il nuovo sistema per chi soffre di dipendenza tecnologica. È una scelta coraggiosa da parte di Apple. Serve a tracciare quel che stiamo facendo sul nostro iApparecchio, nel totale rispetto della nostra privacy (i dati non escono dall’iPhone o dall’iPad) e a darci un sommario sull’uso. Troppi social? Poca creatività? Lavoro come se non ci fosse un domani? Si possono raffinare le categorie, si può bloccare l’accesso alle app per cercare di sfuggire alla dipendenza. Coraggioso.
Scorciatoie (e Siri)
Dopo l’acquisizione di Workflow, Apple ci ha lavorato sopra ed è riuscita a integrare questa bella e facile forma di automazione – una sorta di AppleScript visuale – all’interno di iOS. E le “macro”, le scorciatoie che attivano una serie di azioni di app diverse all’interno di iOS, possono venir attivate anche con un comando vocale di Siri. Oltretutto, esistono già in rete vari siti dove se ne possono trovare di già fatte. Ottimo.
Velocità e compatibilità
C’è una cosa che non sottolineeremo mai abbastanza parlando di iOS 12: la sua ampia compatibilità e l’obiettivo di essere sempre compatibile con una lunghissima serie di apparecchi. Da iPhone 5s in su, da iPad Air in su e iPad mini 2 in su (senza contare anche la sesta generazione di iPod Touch). Non solo: c’è anche da dire che questa versione di iOS fa andare meglio i vecchi apparecchi. Rende più fluido e veloce l’uso del sistema operativo e il lancio dei molte app. Generoso.
Privacy
Si va dicendo da tempo che il vero prodotto che Tim Cook ha ingegnerizzato e sta vendendo sia la privacy. Mentre “la fogna di Facebook” (definizione del buon Paolo Attivissimo) affonda nella monetizzazione degli utenti e mentre la bolla di Google (e poi di Microsoft) ancora devono scoppiare, Apple sta tirando dritta per la sua strada. Intelligenza artificiale, servizi di localizzazione, strumenti di vario genere: si può fare moltissimo senza bisogno di vendere l’anima degli utenti al miglior offerente. Eticamente ineccepibile.
Foto
Dopo che è stato azzerato iPhoto e poi ricreato tutto a partire da Foto, la versione “sempliciotta” della gestione ed editing delle immagini, le cose sono andate sempre meglio, anche se lentamente. Adesso siamo al punto di svolta: l’uso abbondante ma non intrusivo dell’intelligenza artificiale, le foto con standard tecnologici superiori, gli eventi, le persone, i gruppi, le categorie, i posti: vivere dentro Foto è tornato possibile, e la privacy non è a rischio come su altre piattaforme. Molto buono.
Smart HDR e cambio diaframma
Visto che parliamo di foto, iOS permette di fare cose che prima non erano possibile su questa piattaforma. Ad esempio, se si possiede uno dei nuovi iPhone XS e XS Max (o iPhone XR, quando sarà disponibile) è possibile scattare una foto in modalità ritratto e poi, a scatto avvenuto, cambiare la profondità dell’immagine agendo sull’apertura del diaframma: sfondi più o meno sfocati.
L’elaborazione di una foto scattata da questi tre telefoni poi si può fare su tutti gli apparecchi con iOS 12 o con macOS Mojave. Ancora: sempre i soliti tre telefoni permettono di scattare foto con una forma di HDR progressivo “smart” che permette di aggiustare l’esposizione rendendo veramente difficile sbagliare le foto. Non so voi, ma a chi scrive sembrano cose alla Blade Runner. Super-Futurama!
Notifiche e Non disturbare
Una piacevole novità di iOS 12 è anche la possibilità di gestire “a grana fine” alcune cose che prima erano invece usabili “un tanto al chilo”. Nella schermata di blocco si possono raggruppare le notifiche a seconda delle app e delle singole conversazioni, rendendo meno affastellato e più intellegibile quel che succede anche per i più social tra noi, e rispettando lo spirito delle notifiche (che è quello di farsi leggere, non di creare rumore e confusione).
E la possibilità di settare un tempo per la durata della funzione Non disturbare ad esempio per un’ora prima di entrare in una riunione, oppure legata a un particolare evento sul calendario o a una specifica posizione GPS, è fenomenale. Mai più telefoni irraggiungibili per due giorni perché ci siamo dimenticati di disattivarla.
iOS 12, per questo ti odio
FaceTime di gruppo
Sarebbe bella come idea, se solo arrivasse su tutti gli apparecchi. Abbiamo paura che potrebbe volerci molto tempo e che forse non ci sarà mai per tutti, almeno nel prossimo futuro. Ed è un peccato perché a suo tempo, una decina di anni fa, FaceTime faceva molte più cose e soprattutto le faceva per tutti quanti. Poi è stato tutto semplificato e adesso bisogna reinventare la ruota daccapo. Peccato.
AirPower
Gli apparecchi iOS (e le cuffie AirPods) erano i candidati perfetti all’utilizzo della tecnologia di ricarica senza fili degli apparecchi di Apple. Una tecnologia che non si è ancora vista e – temono alcuni – non si vedrà mai. Peccato.
ARKit 2
Non fraintendeteci: la realtà aumentata è molto interessante e sicuramente più plausibile di quella fregatura della realtà virtuale. Però le applicazioni nel mondo reale sinceramente ancora latitano. E, se la realtà aumentata è, assieme ai videogiochi e alle fotografie, una delle principali motivazioni per il bisogno di processori sempre più potenti e costosi, è sicuramente la meno necessaria. Non si potrebbe fare un iPhone senza AR che costa 300 euro meno? Sprecata.
Memoji
A onor del vero, li hanno anche copiati (vedi la concorrenza ad esempio di Asus). Ma chi scrive li trova orribili. Cioè, erano divertenti all’inizio, per le prime due o tre volte. Adesso stanno diventando una specie di mostruosità a metà strada fra i bambocci della Wii e qualche strano effetto speciale mal gestito. Certo, se avete figli di tre-quattro anni sono molto divertenti. Però non si lasciano i bambini piccoli davanti all’iPad. Pessimi.
Piccoli bug non vogliono morire
Ci sono cose che non vanno da tempo e che continuano a non andare. iOS 11 aveva una buona dose di bachi più o meno grandi, compreso un epico problema di connessione alle reti WiFi, che è solo molto relativamente migliorato. Ma ci sono tante altre incongruenze e singhiozzi in quello che però possiamo definire il miglior sistema operativo mobile su piazza: a partire dal modo con il quale le app gestiscono l’ormai sin troppo ampia varietà di schermi. Che spavento.
Il cloud che non ci salva
Ci sono sempre problemi di sincronizzazione/backup via iCloud o via iTunes: va bene fare sistemi operativi sempre più dipendenti dalla rete ma bisognerebbe anche che i servizi cloud andassero molto più fluidi e veloci. Invece, singhiozzi, blocchi, mancate sincronizzazioni e una interfaccia nel pannello di controllo veramente troppo complessa, soprattutto se uno ha molte app.
Infine, anche se non è colpa di iOS 12, una considerazione: con apparecchi che possono avere 128, 256, addirittura 512 GB di storage on-board, non sarebbe il caso di ripensare il modo con il quale gestire ad esempio il passaggio dal vecchio al nuovo telefono (operazione complessa e soprattutto lunghissima), e poi dare molti più giga gratuiti su iCloud? Inadeguati.
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