Elon Musk ha raggiunto un accordo con la Securities and Exchange Commission (SEC) sulle accuse presentate all’inizio di questa settimana sul suo tentativo abbandonato di ritirare Tesla dalla borsa. Musk dovrà dimettersi come presidente di Tesla entro 45 giorni, e non potrà più ricoprire quel ruolo con la compagnia per almeno tre anni. Potrà però restare amministratore delegato di Tesla.
Oltre all’accordo, la SEC ha anche accusato Tesla di “non aver rispettato controlli e procedure di divulgazione relativi ai tweet di Musk”. Tesla ha già accettato di risolvere la questione: sia Musk che la società pagheranno separatamente 20 milioni di dollari in multa che verranno distribuiti agli investitori danneggiati in base a un processo approvato dal tribunale. Tesla dovrà nominare due nuovi amministratori indipendenti nel suo consiglio e la società assumerà anche un avvocato per monitorare le comunicazioni di Musk, compresi i suoi tweet.
“Il pacchetto completo di rimedi e aiuti annunciati oggi è specificamente progettato per affrontare la condotta errata in questione, rafforzando la governance e la supervisione aziendale di Tesla al fine di proteggere gli investitori”, ha detto Stephanie Avakian, condirettore della divisione di sicurezza della SEC.
Oltre agli altri termini, Musk doveva accettare una condizione per cui non gli sarà permesso né di ammettere né di negare di essere colpevole delle frodi di cui è stato accusato dalla SEC, il che significa che non potrà affermare pubblicamente di non aver fatto nulla di sbagliato.
La SEC aveva aperto un’indagine su Musk e Tesla all’inizio di agosto, poco dopo che il CEO aveva annunciato su Twitter che stava valutando l’idea di ritirare la società dalla borsa al rezzo di 420 dollari per azione. Musk aveva affermato di avere un finanziamento garantito per concretizzare il suo progetto e che il sostegno da parte degli investitori fosse stato confermato.
La SEC invece ha sostenuto nelle sue accuse che Musk non avesse alcun accordo, e che quindi i suoi tweet fossero “falsi e fuorvianti”, oltre che dannosi per gli investitori. Diversi azionisti hanno poi citato in giudizio Musk per le perdite derivanti dalla manipolazione del mercato avvenuta a causa dei suoi tweet.
La speranza è che la stangata rimediata con al SEC serva da lezione per Musk, almeno per tenere a freno la sua smania di pubblicare su Twitter qualunque idea gli passi per la testa anche quando si prende qualche pausa con sostanze “rilassanti”.